Miocardite nei bambini? “Più probabile da infezione Covid che dal vaccino”

Miocardite nei bambini, il coordinatore del Cts ricorda: “Non tutti i bambini morti di Covid avevano malattie concomitanti gravi. Il rapporto beneficio-rischio del vaccino è favorevole anche nella fascia 5-11 anni”

“L’American Academy of Pediatrics e la Sip hanno assunto una posizione favorevole sulla vaccinazione dei bambini.

C’è una piccola quota che necessita di ricovero e qualche volta in terapia intensiva, in ragione dello sviluppo di Mis-C (sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini, ndr), e poi c’è il caso di bambini che hanno perso la vita: non tutti avevano malattie concomitanti gravi“.

Così il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, Franco Locatelli, in conferenza stampa nella sala Polifunzionale di Palazzo Chigi con il generale Francesco Paolo Figliuolo e il ministro della Salute Roberto Speranza.

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Miocardite nei bambini, lo studio:

Lo studio sulla fascia d’età 5-11 anni ha mostrato sicurezza ed efficacia come per la parte adolescenziale, credo quindi che il bilancio rischio-beneficio sia a favore perché la possibile miocardite è più alta come probabilità a seguito dell’infezione da Covid rispetto invece alla vaccinazione“, ha aggiunto Locatelli.

“Poi c’è l’aspetto di dare e garantire la possibilità ai bambini di continuare la vita sociale e soprattutto la scuola, pensiamo anche ai recenti test Invalsi.

Non ci sono ad oggi indicazioni per cambiare le regole sul green pass e quindi non è attualmente previsto per i bambini”.

Locatelli ha proseguito: “Questo è stato un Paese che ha investito fin dall’inizio su gratuità e opportunità, la vaccinazione si è offerta come opzione ma ora conto molto sul lavoro di persuasione dei miei colleghi pediatri, perché la cultura della vaccinazione deve permeare il nostro Paese e ci ha già permesso di cambiare la salute dei bambini e impattare sulla salute delle famiglie.

Si pensa sempre che le persone non abbiano gli strumenti per capire ma la scienza può parlare, deve dialogare”.

Il coordinatore del Cts ha anche parlato del farmaco per curare il Covid approvato dal Regno Unito: “Sulla possibilità che Ema possa darci un aiuto sulla valutazione della pillola Merck, rispondo che Aifa ha già raccolto i materiali utili ed è già all’opera per iniziare una valutazione sul Molnupiravir”.

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Agenzia Dire

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