Napoli, è emergenza medici 118. Il coordinatore della Campania Galano: su 110 in 75 potrebbero andarsene
La situazione dei medici 118 di Napoli desta preoccupazione e sdegno da molti mesi, oramai. Giuseppe Galano, direttore del 118 di Napoli ha rilasciato all’agenzia Ansa un’intervista che racconta il quadro della situazione
Medici 118 a Napoli, l’intervista di Giuseppe Galano ad Ansa:
“A Napoli su 110 medici del 118 circa 75 potrebbero lasciare.
Significherebbe fare solo trasporto in ospedale e non curare più le persone all’arrivo sul posto”.
Lo afferma Giuseppe Galano, direttore del 118 a Napoli e coordinatore della Campania, riferendosi all’intenzione di molti medici di lasciare l’emergenza dopo la sentenza che impone loro di restituire i compensi integrativi degli ultimi anni.
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“Non togliendo dignità all’infermiere – spiega Galano – devo però ricordare che non può fare per legge la diagnosi e la terapia, quindi a quel punto tutti coloro che chiamano il 118 verranno trasportati in ospedale.
Lo dico anche come esortazione ad avere attenzione a questo problema che non può limitarsi a integrare indennità per il futuro ma deve risolvere assolutamente il recupero del pregresso che si aggira a circa 100.000 euro a medico.
Non si può ripagare una classe professionale come i medici del 118 in questa maniera, credo che tutti abbiamo giudicato questi uomini come eroi e ora li trattiamo come evasori”.
Galano sottolinea che “fermo restando che sono convinto che ci sia un problema burocratico amministrativo che si può risolvere, la mancanza del medico del 118 potrebbe aggravare i problemi del pronto soccorso, cosa che un sistema messo alla prova dal covid non potrebbe sopportare.
Cito un dato: solo l’anno scorso abbiamo curato circa 20.000 interventi, tra cui molti covid, curato sul posto senza portarli in ospedale.
Questo filtro fondamentale che ha fatto il 118 se dovesse venire meno ci metterebbe davvero in difficoltà.
Forse una soluzione potrebbe essere cambiare lo status dei medici del 118, non più convenzionati ma assunti dalle Asl, in modo di dare diritti e piena stabilità ai loro compensi”.
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