Napoli, Medico rianimatore 118 aggredita: lesioni la costringono a subire un doppio bypass

Napoli. “Il medico rianimatore in servizio con l’equipaggio del 118 che lo scorso 12 luglio a Lago Patria fu aggredita dal parente di una donna per la quale era stato chiesto soccorso, dopo essere stata refertata per le lesioni ricevute,  è stata immediatamente sottoposta ad intervento per 2 bypass per una ostruzione del 75%”.

MEDICO RIANIMATORE 118 AGGREDITA, LA DENUNCIA DI NESSUNO TOCCHI IPPOCRATE

La frase è presa, così com’è, da un esaustivo post dell’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”.

Perché esaustivo? Perché covid o non covid, le aggressioni ai soccorritori 118 sono rimaste un problema inalterato.

Qualche tempo fa la discussione in Parlamento per elevare il “popolo della barella”, quel gruppo di persone che, saltando su un’ambulanza all’arrivo della chiamata, salvano semplicemente vite, è stato cassato.

La riforma del 118 è in Commissione Senato e non è dato capire quali conseguenze avrà su volontari e lavoratori.

Nel frattempo prosegue la violenza.

MEDICO RIANIMATORE 118, IL TESTO REDATTO DA NESSUNO TOCCHI IPPOCRATE:

“Amara conseguenza…….MEDICO 118 KO

Raccontiamo oggi una triste conseguenza della aggressione avvenuta il 12 luglio a Lago Patria a carico della postazione 118 “Varcaturo SAUT”.

Sembra infatti che la collega aggredita, in seguito alla brutalità del gesto, abbia avuto un infarto.

L’amara scoperta è’ stata fatta quando il medico,subito dopo l’aggressione,si è recato in PS per farsi refertare per le lesioni ricevute, alle analisi del sangue è uscita la Troponina alta!

La collega, il giorno dopo, è stata immediatamente sottoposta ad intervento per 2 bypass per una ostruzione del 75%.

In definitiva oltre a pugni e trauma costale si aggiunge un danno permanente ed una inabilità al lavoro!

UN MEDICO 118 IN MENO ALLA NAPOLI 2!

Quando non rischi la vita per le botte la rischi per altro!

Facciamo il nostro più sentito “in bocca al lupo” alla collega, a lei auguriamo una ripresa velocissima, a noi resta l’amaro in bocca.

Prima o poi qualcuno di noi ci lascerà la pelle! Forse allora ci saranno le dovute tutele?”

Difficile non condividerne la conclusione.

Inaccettabile il pensiero che sulla barella dovrebbero finirci pazienti che necessitano di cure, non operatori sanitari.

PER APPROFONDIRE:

AGGRESSIONI AI SOCCORRITORI, AUDIZIONE ALLA CAMERA: ECCO COSA E’ STATO DETTO

FASE 2, UN FATTO VERGOGNOSO: BARISTA IMPEDISCE AD EQUIPAGGIO DI AMBULANZA DI FARE PIPI’

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