Non disturbare l'Etna che dorme
Un’eruzione incredibile, l’Etna si è svegliato. Un momento come un altro, e infine come se disturbato dal clamore, infastidito da tutto il vociferare elettorale, come se assopito dal letargo invernale, qualcosa l’avesse sul serio destato; il vulcano ha iniziato la sua attività di eruzione e questa volta in maniera incredibilmente pirotecnica. L’Etna ha così alzato la testa nel bel mezzo dell’inverno con una potenza impressionante, come quasi a ricordarci tutta la sua interminabile energia, come quasi a volerci far intendere, la vera bellezza della natura; una bolla di fuoco e calore che anch’essa ha un sacrosanto diritto, che è quello di riposare.
La cronaca – La prima eruzione si è verificata la notte del 19 Febbraio, poi, come da ben tredici anni non accadeva, una seconda ancora più spettacolare il giorno seguente. La maggior parte della lava e della cenere sono colate nella desertica Valle del Bove. Secondo gli esperti si tratta di un evento particolare che può essere ricondotto a tutte quelle così dette eruzioni cicliche.
Secondo il direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania Domenico Patanè che ha voluto sottolineare
Dopo il primo episodio di ieri avevamo supposto che potesse iniziare una nuova attività ciclica come quella che si è verificata nel 2012 e nel 2011, rispettivamente con 8 fontane di lava lo scorso anno, l’ultima il 24 aprile, e 18 in quello precedente. Questa attività ha mostrato le stesse caratteristiche di quelle passate, un episodio intenso e di breve durata, circa un’ora. L’intensità del fenomeno è stata lievemente minore, così come evidenziato dai parametri di monitoraggio
Nel giarrese intanto si raccomanda massima prudenza data la copiosa massa di cenere che si è depositata nelle vie di alcuni centri abitati. L’aereoporto di Catania invece pare in ottime condizioni e resta aperto senza aver segnalato alcun tipo di disagio.
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