Nuovo ruggito dell'Etna
La parte Sud Est del vulcano, il Nuovo Cratere, ha di nuovo fatto sentire agli abitanti della provincia di Catania la sua potente energia infuocata; nella notte tra venerdì e sabato un tremore ed infine verso le 18.40 di sabato l’inevitabile eruzione. Eruzione culminata in alte fontane di lava, circa 600, 700 metri di altezza, la cenere si è poi diffusa sempre in direzione Sud Est causando alcuni disagi ai centri abitati.
La grossa bolla di cenere ha creato i consueti disagi all’areoporto di Catania, alcuni voli destinati al Fontanarossa sono stati pertanto dirottati in direzione Palermo. Alcuni centri abitati nelle ultime ore si sono ritrovati con una spessima coltre di cenere sulle strade; il centro più colpito è stato Zafferana Etnea dove circa 10 cm di cenere hanno sepolto il manto stradale. Anche ad Acireale la situazione è diventata ben presto disagevole per gli abitanti, il comandante della polizia municipale della cittadina etnea con un’ordinanza ha pertanto vietato la circolazione dei veicoli a due ruote.
Il rischio slittamento è il primo pericolo da affrontare in questo genere di situazioni. Lo spesso strato di cenere è difatti nocivo per l’aderenza dei pneumatici al manto stradale; sempre ad Acireale è raccomandata massima prudenza ad ogni tipo di veicolo, tanto che l’ordinanza ha visto coinvolti anche quelli a quattro ruote che non potranno superare una velocità di 20kmh.
Il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile ha peraltro emesso un avviso di criticità elevata per l’area sommitale dell’Etna. Secondo quanto disposto dall’ordinanza del Prefetto di Catania resterà fino al 4 aprile l’assoluto divieto di accedere al vulcano sul versante Sud oltre quota 2920 m (in prossimità della Torre del Filosofo) e sul versante nord oltre la quota di 2990 m (in prossimità di Punta Lucia).