Parete degli abbracci, la Croce Rossa Italiana accanto ai più fragili nei giorni di festa
Parete degli abbracci, una soluzione anti Covid dopo molti mesi di separazione forzata. Un abbraccio quindi per scaldare il cuore, accorciare le distanze e infondere speranza.
È una delle tante iniziative all’interna della campagna “Il tempo della gentilezza” portata avanti dai Volontari della Croce Rossa Italiana per stare accanto alle persone più vulnerabili durante l’emergenza Covid-19.
Proprio in questi giorni di festa in cui tutti vorremmo stare più vicini ai nostri cari è fondamentale ricordare l’importanza delle norme anti contagio.
E per colmare la lontananza fisica di tutte quelle persone che vivono in isolamento all’interno delle case di cura, i Volontari CRI stanno portando avanti diverse iniziative locali all’insegna di “un abbraccio in sicurezza” con i loro familiari.
“La stanza degli abbracci” di CRI Susa, l’utilità di una parete che salva le vite
“La stanza degli abbracci” è un’iniziativa lanciata dai volontari della Croce Rossa di Val di Susa per stare accanto alle persone che vivono nelle case di cura del territorio locale.
Il progetto è supportato dalla Fondazione locale Don Piardi che ha subito sposato l’idea del Comitato CRI e deciso di finanziare completamente le spese di realizzazione dell’attività.
L’iniziativa consiste nell’installazione di un gazebo itinerante, completamente riscaldato e diviso al suo interno da barriere in nylon trasparente ed isolante.
Una struttura che, quindi, permette ai familiari degli anziani di riabbracciare i propri cari in sicurezza, evitando il rischio di contagio.
“Durante la prima fase dell’emergenza abbiamo cercato di offrire un servizio concreto con la donazione di tablet per effettuare le videochiamate con i familiari”, racconta Michele Belmondo, volontario e supervisore del progetto del Comitato CRI di Susa.
“Durante questa seconda ondata, con l’avvicinarsi delle vacanze natalizie, abbiamo invece pensato a un servizio che non fosse solo virtuale.
Da qui è nata l’idea del tendone itinerante che verrà allestito in totale sicurezza nei pressi delle diverse case di riposo della Val di Susa”, spiega Belmondo.
L’iniziativa parte il 18 dicembre e prevede 10 appuntamenti che si svolgeranno prima delle festività natalizie e un calendario di incontri che andranno avanti nei mesi di gennaio e febbraio.
“La parete degli abbracci” di CRI Bergamo Hinterland
Anche il Comitato Croce Rossa di Bergamo Hinterland ha lanciato un’iniziativa per colmare le distanze in questi giorni festivi.
Si tratta di una vera e propria parete di nylon per mettere in contatto familiari e anziani delle case di cura che è stata realizzata dal Comitati locale in collaborazione con un’azienda del territorio produttrice di teloni impermeabili.
Il progetto si chiama “La parete degli abbracci” e nasce proprio per dare la possibilità alle persone ospiti nelle residenze per anziani di poter riabbracciare i propri familiari in sicurezza.
Prima dell’ingresso nella stanza, infatti, sia gli ospiti della casa di cura che le persone in visita vengono sottoposti a tutte le misure di sanificazione necessarie e muniti degli adeguati dispositivi di protezione.
“L’idea nasce dalla necessità di alleviare la sofferenza degli anziani nelle case di riposo locali che da mesi non potevano comunicare con i propri familiari.
Per questo abbiamo pensato a un progetto semplice ma diretto, che fosse sicuro dal punto di vista sanitario.
E grazie all’immediata disponibilità dell’azienda Telcar che ci ha offerto teli su misura, abbiamo costruito una parete di circa 7 metri di lunghezza per 4 di altezza all’interno di una casa di riposo locale”, racconta Alessandra Tolotti del Comitato CRI di Bergamo Hinterland.
“Un’iniziativa realizzata in poco tempo che si è subito rivelata molto efficace”, continua.
“Il sorriso delle persone che usufruiscono di questo nuovo sistema e il loro ringraziamento alla fine della visita ci ripaga di ogni nostro sforzo, consapevoli di aver reso migliore la giornata di ognuno di loro”.
Per approfondire:
L’abbraccio della Croce Rossa al suo presidente: i volontari “intervistano” Francesco Rocca