Parma, due bambini salvati dal soffocamento per aver inalato frutta secca a distanza di meno di un'ora
Bambini che hanno rischiato il soffocamento, al Maggiore di Parma si sono vissuti ieri attimi di tensione: a distanza di meno di un’ora, infatti, l’Endoscopia toracica dell’Ospedale Maggiore è intervenuta su due piccoli pazienti di un anno e mezzo e 4 anni
Due interventi in una notte. A distanza di meno di un’ora l’uno dall’altro, due bambini di un anno e mezzo e di 4 anni sono stati operati in urgenza dall’équipe di Endoscopia Toracica dell’Ospedale Maggiore di Parma per l’inalazione di frutta secca.
Bambini a rischio morte per soffocamento: il primo ha appena un anno e mezzo
La prima allerta è scattata venerdì scorso alle 22.30 quando un bambino di un anno e mezzo che aveva accidentalmente inalato dei pezzetti di arachide è stato portato al Pronto soccorso pediatrico dai famigliari perché continuava a manifestare “uno strano sibilo” durante la respirazione.
Silvia Venezia, pediatra della struttura di Pediatria generale e d’urgenza diretta da Icilio Dodi, dopo aver visitato il bimbo e avergli fatto fare una lastra del torace che avvalorava il sospetto clinico di inalazione, si è resa conto dei pericoli ai quali sarebbe stato esposto il bimbo se non si fosse intervenuti immediatamente (il più grave il soffocamento a nel caso in cui i corpi estranei si fossero mobilizzati spontaneamente all’interno delle vie aeree).
Veniva, quindi, contattata immediatamente Emanuela Burlone dell’equipe di Endoscopia toracica diretta da Maria Majori che a sua volta ha attivato i Colleghi del 1^ Servizio di Anestesia e Rianimazione, diretto da Sandra Rossi, e il personale infermieristico del Comparto Otorino-Maxillo dove sarebbe stato effettuato l’intervento di disostruzione.
Rischio soffocamento, pochi minuti dopo i bambini diventano due: arriva a Vaio un bambino di 4 anni
Mentre il bimbo veniva trasportato presso il Comparto Operatorio, scattava, però, l’allerta per una seconda urgenza respiratoria pediatrica da parte di Roberto Fiorini, direttore f.f. U.O. Pronto soccorso e Medicina d’urgenza Ospedale di Vaio, dove un bambino di 4 anni era giunto con difficoltà respiratoria per una sospetta inalazione di pezzetti di nocciola.
La lastra del torace mostrava il polmone sinistro completamente opacato a conferma del sospetto clinico, per cui anche in questo caso veniva allertata l’equipe di Endoscopia Toracica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Il secondo bambino veniva trasportato d’urgenza in ambulanza a Parma ed entrava nel Comparto Operatorio Otorino-Maxillo quasi in contemporanea con l’uscita del primo paziente.
Entrambe le procedure di disostruzione sono state effettuate da Maria Majori coadiuvata dall’anestesista Davoud Ghasempour, da Emanuela Burlone e dall’infermiera Lucia Pinardi dell’Endoscopia Toracica, e da Antonio De Ramundo e Stefano Arrighi del Comparto Otorino-Maxillo.
Non essendoci il tempo per sottoporre i bimbi al tampone per Sars-CoV-2, data l’urgenza di entrambi i casi, gli Operatori hanno effettuato gli interventi indossando tutti i Dispositivi di Protezione del caso con la peculiarità del diretto contatto del broncologo con le vie aeree dei piccoli pazienti attraverso il broncoscopio rigido (sistema aperto) che ha reso particolarmente delicate le manovre.
L’inalazione di un corpo estraneo in età pediatrica è un evento di per sé raro, due eventi a distanza di un’ora l’uno dall’altro sono eccezionali.
I bimbi, risultati poi entrambi negativi al tampone, stanno bene e dopo un ricovero di accertamento in reparto hanno fatto ritorno a casa.
Per approfondire:
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