Primo aprile, nessun pesce quest’anno: 12 mila morti per il coronavirus, non c’è affatto da scherzare

Eravamo abituati a scherzare. E’ il primo di aprile e da secoli , in molti stati del mondo, si è abituati a scherzare.

Fino allo scorso anno anche noi di Emergency Live abbiamo lanciato qualche fakenews, immediatamente smentita cliccando su un link, un modo simpatico di stare accanto al lettore. Da quest anno non sarà più possibile. Dodicimila morti in Italia sono lo stesso numero di persone decedute in un intero anno per incidente stradale nell’annata più nera del dopoguerra per numero di morti sulle strade, il lontanissimo 1972.

Il COVID-19 in poco più di un mese ha fatto contare lo stesso numero di vittime e il dato è destinato ad aumentare.

Non è possibile scherzare per rispetto di chi ha perso un proprio caro, per chi lavorando in ospedale non è più tornato a casa, combattendo come un valoroso guerriero una guerra troppo grande.

La cosa che rattrista non è rimanere chiusi in casa, ma uscire per recarsi al lavoro vedendo strade deserte, consapevoli che dietro a quello che un tempo era chiamato “coprifuoco” abbiamo ospedali che pullulano di gente ammalata e interi reparti destinati al ricovero di persone ammalate di coronavirus.

Poco più di un mese fa sui social serpeggiavano immagini che ritraevano una nota marca di birra, sottovalutando quello che nessuno si aspettava. Ora anche le persone meno riflessive evitano di divulgare post di dubbio gusto, perché dietro alla malattia abbiamo la morte e purtroppo un altro degli aspetti più tristi, ovvero non poter seguire il funerale per dare un saluto ad un nostro caro e trovare la vicinanza di amici e parenti nell’ultimo saluto.

Un qualcosa di devastante dal punto di vista psicologico, al di sopra di quello che tutti i giorni vedevamo quando qualcuno chiudeva gli occhi per sempre. Per questo anche il Primo di Aprile ci ha abbandonato.

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