Refrontolo, dopo i morti e i danni è il momento di capire le cause del dramma
Il dramma causato dallo straripamento del Lierza non ha portato solo lacrime, ma anche tanta rabbia per un evento devastante che ha ucciso 4 persone durante una festa di paese, ne ha ferite venti ed ha gettato nella paura una comunità che, dopo 36 ore, si chiede se il suo territorio è sicuro e al riparo da eventi meteo catastrofici.
Protezione Civile, Vigili del Fuoco e tecnici sono al lavoro per ripristinare la zona del tragico incidente.
L’alluvione del Lierza a Refrontolo ha portato danni e morte, ma non ci si ferma. L’alveo del Lierza sarà ripulito a fondo, da ogni materiale trascinato dalla piena. Ma se c’è voglia di ripulire non c’è assolutamente voglia di dimenticare e di capire le cause di questo disastro. Il sindaco di Refrontolo nei primi minuti – a caldo – ha accusato la Protezione Civile di non aver avvisato del pericolo dovuto alla bomba d’acqua caduta a monte del torrente. Un pericolo però che era imprevedibile e causato da pura fatalità, perché le precipitazioni non sono state così localizzate da ipotizzare un’evento catastrofico come quello che è avvenuto. L’acqua caduata infatti non è scesa a Refrontolo o in un paese limitrofo, ma su un’area molto più vasta.
La Protezione Civile però ha deciso di affrontare una mappatura sistematica del territorio. Un’operazione che comunque è ciclica, perché il Lierza era stato pulito, a Refrontolo, già nel 2013. E l’area colpita dalla piena non era stata classificata come rischiosa per la stabilità idrogeologica.
E’ chiara però la presa di posizione dei soccorritori: “Un evento del genere era imprevedibile” ha detto il capo della Protezione Civile del Veneto Roberto Tonellato. “Un evento era impossibile da prevedere su scala così locale, dovuto all’orografia e che ha causato dei morti. Dobbiamo capire se ci sono state oltre alla bomba d’acqua delle altre cause per questo dramma”.
La Protezione Civile fra l’altro aveva ripubblicato l’allerta meteo di secondo livello prevista dalla Protezione Civile Nazionale, che il 2 agosto scriveva: “Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per oggi criticità gialla per rischio idrogeologico sulle intere regioni della Sardegna e del Friuli Venezia Giulia, oltre a parte di Piemonte, Lombardia e Veneto. Per la giornata di domani, è stata valutata criticità gialla per rischio idraulico in Emilia Romagna nella pianura di Modena e Reggio Emilia, mentre è stata valutata criticità gialla per rischio idrogeologico in Sardegna, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche e su parte di Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio. È utile ricordare che le valutazioni di criticità idrogeologica (su tre livelli: rossa, arancione e gialla) possono includere una serie di danni sul territorio, riportati sul sito del Dipartimento”.
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