Sangue, l'appello della Croce Rossa: “con il Covid continua a calare il numero delle donazioni”
Donazioni di sangue, il numero dall’inizio della pandemia da Covid è calato drasticamente, e questo ha sollevato l’appello preoccupato della Croce Rossa Italiana
A farsi portavoce di questo invito è il dott. Paolo Monorchio, Presidente della Croce Rossa di Napoli, Referente Nazionale CRI per la Donazione Sangue e, da pochi giorni, Coordinatore protempore CIVIS, che chiede a chi può di compiere un gesto semplice, ma di grande valore, in grado di salvare vite.
Donazioni di sangue, il sistema sangue italiano si basa sul volontariato
“Il sistema sangue italiano – spiega Monorchio – si basa sulla forza delle Associazioni di volontariato che garantiscono un coinvolgimento territoriale capillare, sotto il coordinamento delle strutture regionali e del Centro nazionale Sangue.
In Italia il Sistema Trasfusionale è pubblico e fa parte del Sistema Sanitario Nazionale.
Eroga prestazioni di diagnosi e cura di medicina trasfusionale e realizza attività di produzione che comprendono, oltre agli emocomponenti ad uso trasfusionale, anche la raccolta del plasma e il trattamento e la conservazione delle cellule staminali emopoietiche.
Nel sistema trasfusionale italiano, l’autosufficienza di componenti labili del sangue (globuli rossi, piastrine e plasma) e di prodotti derivati dal plasma, è garantita dalla donazione volontaria, periodica, responsabile e non remunerata.
L’autosufficienza rappresenta un obiettivo strategico per il Paese, sia in condizioni normali sia nei periodi di criticità, quando elementi imprevedibili sopraggiungono a compromettere la regolare raccolta, produzione e disponibilità del sangue e dei suoi componenti .
I dati raccolti dal Centro Nazionale Sangue e presentati, insieme a una campagna di sensibilizzazione realizzata con il CIVIS, il Coordinamento delle Associazioni di volontari del dono del sangue, hanno evidenziato che continua a calare il numero dei donatori di sangue in Italia.
Inoltre i dati raccolti nel 2020 dimostrano che c’è un ulteriore e preoccupante peggioramento legato alla pandemia Covid-19.
Donare è un gesto di solidarietà che aiuta a salvare milioni di vite ogni anno, a fare interventi chirurgici complessi – conclude Paolo Monorchio – e a curare pazienti con malattie gravi e croniche, ma occorre che sia una pratica sempre più diffusa e di routine.
Il regolamento dei Volontari della Croce Rossa italiana prevede che l’attività di promozione della donazione di sangue sia inserita all’interno dell’Area Tutela e protezione della salute e della vita.
Essa è, anche, un’attività trasversale e quindi tutti i cittadini ed i Volontari della Croce Rossa Italiana possono diventare Donatori “per” la CRI, ed oltre ad adempiere ad un diritto/dovere proprio di tutti i cittadini, permettono al Comitato di appartenenza, dopo opportuna convenzione, di ottenere i contributi previsti dalla normativa nazionale e regionale per le associazioni che effettuano la promozione o, dove possibile, la raccolta del sangue”.
Per approfondire:
Trasfusione di sangue: la raccomandazione ministeriale del 9 gennaio come gold standard?