Senegal, ecco il piano della Croce Rossa per l’emergenza migrazioni
Parte dalla cittadina di Rosso-Senegal, a pochi km dal confine tra il Senegal e la Mauritania, il progetto “Supporto al Piano di emergenza per le migrazioni della Croce Rossa Senegalese”
Croce Rossa, il progetto in Senegal relativo alle migrazioni
Della durata inIziale di un anno, grazie al finanziamento della Croce Rossa Italiana, il progetto mira a sostenere le attività della consorella del Senegal nell’assistenza alle persone migranti, anche attraverso la realizzazione di Punti di Servizio Umanitario (Point de Service Humanitaire PSH) che possano offrire servizi essenziali come sportelli di ascolto, accompagnamento psicologico, assistenza di base, orientamento e supporto su questioni giuridiche e di protezione.
Alla cerimonia di lancio del progetto erano presenti oltre ai rappresentanti CRI della Delegazione West Africa e Sahel anche i Presidenti della Croce Rossa del Senegal e della Mezzaluna Rossa Mauritana, un rappresentate IFRC, il Presidente e i volontari del Comitato locale di Rosso e le autorità locali senegalesi.
In questa occasione si è conclusa anche la prima attività del progetto, relativa alla formazione su tematiche migratorie per 30 volontari del comitato di Rosso.
“Il flusso migratorio in Africa occidentale è ancora una questione molto complessa che richiede comprensione e supporto da parte dei componenti della Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa” ha spiegato la Delegata CRI per l’Africa dell’Ovest e Sahel.
“Le persone messe in salvo, rimpatriate o intercettate da entrambi i lati della frontiera Senegal-Mauritania costituiscono un caso urgente di protezione e supporto umanitario, in quanto necessitano di ogni tipo di servizio di base.
La Croce Rossa Italiana, ha aggiunto la delegata, è molto impegnata nella regione ed è contenta di essere al fianco della Croce Rossa Senegalese nel supportare i migranti in transito nella cittadina di Rosso-Senegal.”
Il progetto prevede nello specifico il rafforzamento delle capacità del personale e dei volontari del Comitato locale di Rosso su assistenza e protezione, inserimento e reinserimento delle persone in transito nella comunità e gestione di situazioni di emergenza migratoria.
Inoltre, mira a facilitare i meccanismi di coordinamento tra partner impegnati sul territorio, fortificando così le politiche di gestione efficace da e verso i paesi confinanti.
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A beneficiarne saranno circa 1.000 persone migranti, in transito e di ritorno e, 50 tra personale e volontari della consorella del Senegal
A questi si aggiungono circa 2.000 persone appartenenti alle comunità locali ospitanti, autorità, e organizzazioni della società civile.
L’affiancamento della Croce Rossa Italiana è nato dalla necessità della Croce Rossa del Senegal di attivare 35 Punti di Servizio Umanitario nelle zone frontaliere (ad oggi sono attivi solamente 7), che costituiscono uno dei pilastri del Piano di Emergenza per le Migrazioni della Croce Rossa nel Paese.
Tale collaborazione tra CRI e la consorella senegalese, rientra in una più ampia iniziativa riguardante l’elaborazione, lo sviluppo e il rafforzamento delle strategie migrazione e di preparazione alle emergenze umanitarie delle Società Nazionali dell’Africa Occidentale e Sahel, in linea con le direttive della Federazione Internazionale.
Il quadro generale dell’analisi dei flussi migratori regionali mostra infatti che il Senegal è diventato, al tempo stesso, un paese di partenza oltre che di transito e di ritorno per molte persone provenienti dall’Africa Occidentale, e che tentano la rotta atlantica.
In particolare, vi è stato un forte aumento del flusso di persone in transito bisognose di assistenza umanitaria nella parte settentrionale del Senegal, registrato a partire dalla seconda metà del 2021.
Il progetto “Supporto al Piano di emergenza per le migrazioni della Croce Rossa Senegalese” rappresenta perciò un aiuto importante per Rosso-Senegal, uno dei luoghi più esposti e vulnerabili in termini di flussi di migranti in transito, in quanto priva di infrastrutture e meccanismi adeguati che possano far fronte all’assistenza umanitaria richiesta.
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