Sicilia, dati falsi sulla pandemia Covid: tre arresti, indagato assessore alla Salute
Sicilia, tre arresti per dati falsati sulla pandemia Covid. L’accusa è di avere “alterato”, in almeno 40 occasioni, la base-dati sulla quale venivano adottati i provvedimenti successivi. Musumeci: “Mai nascosto zone rosse”
Sicilia, i dati sul Covid venivano falsati: tre arresti
Arresti al dipartimento per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana.
I tre arrestati, tra cui un dirigente del dipartimento, finiti ai domiciliari, sono accusati di aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati riguardante la pandemia da Covid-19, “modificando – è l’ipotesi accusatoria – il numero dei positivi e dei tamponi”, indirizzato poi all’Istituto superiore di sanità.
L’accusa è di avere “alterato”, di fatto, la base-dati sulla quale poi sono stai adottati i provvedimenti successivi che miravano al contenimento della diffusione del virus. I reati contestati agli indagati, finiti ai domiciliari, sono falso materiale ed ideologico in concorso. La misura cautelare, disposta dal gip del tribunale di Trapani, è stata eseguita dai carabinieri del Comando provinciale e del Nas di Palermo.
Dati Covid in Sicilia, in arresto è finito un dirigente e due stretti collaboratori del Dasoe
Dal mese di novembre appena trascorso sono circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma, l’ultimo dei quali risalente a pochi giorni fa: il 19 marzo. L’inchiesta è nata dagli accertamenti su un laboratorio di Alcamo, in provincia di Trapani, che avrebbe dato esiti sbagliati dei propri tamponi. Gli indagati sono complessivamente dieci, tra cui anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.
Razza è destinatario di un invito a comparire e di un contestuale avviso di garanzia per falsità materiale e ideologica.
All’assessore alla Salute della Regione Siciliana sono stati sequestrati anche i telefoni cellulari.
“Sul conto di Razza, sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave – spiegano i carabinieri del Comando provinciale di Trapani – è emerso il parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del Dasoe“, il dipartimento per le Attivitè sanitarie e Osservatorio epidemiologico finito sotto alla lente d’ingrandimento dei magistrati.
Nei confronti degli indagati sono già avvenute le perquisizioni domiciliari. I carabinieri del Nas e del Comando provinciale, inoltre, hanno acquisito diversi dati presso i server dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana, che ha sede a Palermo, in piazza Ottavio Ziino.
Gli investigatori hanno acquisito i flussi di e-mail e i dati sulla pandemia relativi all’indagine.
“Ho letto le agenzie pochi minuti fa.
Inutile dire che in questi casi si resta sorpresi.
Le zone rosse in Sicilia le abbiamo anticipate e non nascoste“.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel corso di ‘Omnibus’, su La7, commentando l’inchiesta della procura di Trapani sui presunti dati falsificati della pandemia nell’Isola e che vede tra gli indagati l’assessore alla Salute Ruggero Razza.
“Bisogna avere rispetto della magistratura, così come ho fiducia nell’assessore Razza che, se dovesse risultare responsabile, naturalmente agirebbe da solo di conseguenza”, aggiunge Musumeci.