Siglato accordo tra Regione e Università: assunzioni lampo per i medici specializzandi in Emilia-Romagna
Si aprono poi anche nuove prospettive di mobilità per i medici specializzandi e si potrà essere assunti anche se si proviene da un Ateneo diverso della Regione
MEDICI SPECIALIZZANDI, ACCORDO REGIONE CON UNIVERSITA’ DI PARMA, MODENA-REGGIO EMILIA, BOLOGNA E FERRARA
La Regione Emilia-Romagna ha siglato un accordo con le Università di Parma, Modena-Reggio Emilia, Bologna e Ferrara che sancisce la possibilità di assunzione dei medici specializzandi iscritti al penultimo e all’ultimo anno del corso di specializzazione.
Gli specializzandi, spiega viale Aldo Moro in una nota, potranno quindi partecipare ai concorsi, e per loro è previsto, in caso di esito positivo, un contratto a tempo determinato, durante il quale resteranno iscritti alla scuola di specializzazione universitaria.
Non appena completeranno il loro percorso di studi, il contratto si convertirà a tempo indeterminato.
Non solo: gli incarichi a tempo determinato già affidati agli specializzandi per il contrasto all’emergenza Covid-19 potranno essere prorogati fino al 31 dicembre 2020.
MEDICI SPECIALIZZANDI, LE DICHIARAZIONI DI DONINI
“Questi mesi così impegnativi per la nostra sanità sono stati un’occasione di crescita professionale molto importante per i medici specializzandi, che hanno svolto un ruolo fondamentale per tutto il sistema a fianco dei loro colleghi più esperti”, spiega l’assessore alla Politiche per la salute, Raffaele Donini.
“Hanno dimostrato sul campo di meritare la possibilità di entrare in maniera rapida e diretta nel mondo del lavoro, perché di bravi medici ce n’è più che mai bisogno”.
Ai medici in formazione specialistica assunti verranno affidati incarichi compatibili con le loro competenze, e sempre sotto la supervisione di un medico della struttura.
Per loro sono previste 32 ore settimanali di lavoro e formazione pratica, mentre l’Università pianificherà gli orari delle lezioni teoriche, che non dovranno essere lasciate indietro: l’obiettivo è conciliare lavoro e formazione senza prolungare la durata degli studi.
Si aprono poi, sottolinea ancora la Regione, anche nuove prospettive di mobilità per gli specializzandi e si potrà essere assunti anche se si proviene da un Ateneo diverso della Regione.
Ad assicurare l’applicazione uniforme dell’accordo in tutta l’Emilia-Romagna sarà l’osservatorio regionale per la formazione medico specialistica, l’organismo paritetico Università – Servizio sanitario regionale.
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