Sospensione dei medici del 118, qualcosa si muove al Ministero a favore dei protocolli infermieristici?
Dopo le proteste e le prese di posizione delle varie associazioni scientifiche, dei medici dell’emergenza urgenza e degli infermieri di area critica, il Ministero della Salute sta prendendo in considerazione la possibilità di intervenire sul caso dei medici sospesi dall’ordine dei medici dell’Emilia Romagna per aver creato protocolli infermieristici dedicati.Protocolli che, lo ricordiamo, sono stati contrattati e validati da autorevoli società scientifiche e autorizzati con un parere medico-legale dalla Regione Emilia-Romagna. La valutazione “contra legem” che l’ordine adduce per la sospensione dei medici firmatari è al centro delle interrogazioni della senatrice Annalisa Silvestro, che ha chiesto al sottosegretario del Ministero alla salute Vito de Filippo una spiegazione, arrivata prontamente: “E’ corretta e legittima in questa vicenda l’azione della Regione Emilia-Romagna”.
Il ministero della Salute ha funzione di Dicastero vigilante sugli ordini e collegi delle professioni sanitarie, professione medica compresa. Considerato anche che il personale deve lavorare anche in un clima di certezza del Diritto, massimo rispetto e della massima tranquillità nell’operare in quanto: “fermo restando che la diagnosi delle cause che hanno prodotto una situazione di criticità vitale rimane in capo al medico, mentre il rilevamento della perdita o alterazione delle funzioni vitali e gli interventi salvavita conseguenti, possono essere eseguiti, senza esclusività, da medici e infermieri, pena la perdita di molte vite umane e l’inefficacia dei sistemi di emergenza”.
“è compito dello Stato, in tutte le sue articolazioni, garantire a tutti gli individui l’accesso rapido alle cure, la competenza degli operatori e la validità dei metodi e strumenti di lavoro”. “Pertanto, sottolinea ancora il ministero, l’attenzione dei professionisti come delle istituzioni sanitarie deve essere centrata sull’efficacia e la sicurezza degli interventi e sulla funzionalità e sostenibilità dei sistemi di emergenza”.
Sulla questione già il Governo Renzi, ha normato recependo con Decreto legislativo n. 15/16, la direttiva europea 2005/36/CE sulle qualifiche professionali sancendo che tra le competenze dell’infermiere vi sia anche quella di “avviare autonomamente misure immediate per il mantenimento in vita e di intervenire in situazioni di crisi e catastrofi”.
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