Tragedia di Livorno, la situazione operativa dell'emergenza e le foto dallo scenario di Montenero
Al lavoro volontari e Vigili del Fuoco di Toscana, Emilia Romagna, Umbria e di altre regioni. stanziati 3 milioni di euro dalla Regione Toscana.
AGGIORNAMENTO – A LIVORNO INTERVIENE LA FOLGORE
LIVORNO – La regione Toscana tramite il suo governatore Enrico Rossi chiesto al comandante della Folgore, Rodolfo Sganga, di far intervenire i parà negli interventi a sostegno della popolazione livornese. L’Esercito Italiano ha dato immediata risposta positiva. “I mezzi ci sono. La Protezione civile sta già facendo un grande lavoro. Stiamo tuttavia puntando ad aumentare il numero dei volontari e abbiamo chiesto l’intervento dell’Esercito. Abbiamo anche chiesto al Governo di fare la sua parte ed abbiamo trovato disponibilità e sensibilità”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, si è espresso così, arrivando alla Sala operativa provinciale integrata di Livorno, dove è presente l’assessore regionale all’ambiente e alla Difesa del suolo, Federica Fratoni, e dove poi è giunto anche il ministro all’ambiente e al territorio, Gianluca Galletti. Prima di partecipare all’incontro con il ministro Galletti, cui ha partecipato anche l’assessore Fratoni e rappresentanti dei Comuni di Livorno e Collesalvetti, il presidente Rossi ha anticipato che “la Regione lavorerà affinché siano tolte le tombature ad alcuni canali sul territorio toscano” e si è detto disponibile a “lavorare per garantire soluzioni abitative agli sfollati”. La Protezione civile, in questo senso, ha allestito un centro di soccorso ed ospitalità al Pala Modì nella zona di Porta a Terra.
AGGIORNAMENTO – RIPRISTINATO L’ARGINE DELL’UGIONE
L’argine del torrente Ugione che si era rotto a Collesalvetti è già stato parzialmente ripristinato. Lo annuncia, assieme al sindaco Loreno Bacci, il presidente della Toscana Enrico Rossi che da stamani è a Livorno e sulla costa per un nuovo sopralluogo, dopo il nubifragio di domenica che ha provocato danni ed anche vittime.
“Abbiamo potuto verificare dal Genio Civile, a cui era stato affidato l’incarico di fare effettuare il lavoro, che il primo intervento sull’argine dell’Ugione in modo da evitare che escano le acque è già concluso – spiega Rossi -. Naturalmente i lavori proseguiranno anche nel pomeriggio e nei prossimi giorni per un ripristino completo del tratto crollato”.
LIVORNO – Oggi 11 settembre la giunta regionale della Toscana dichiara lo stato di emergenza e chiede al governo nazionale il riconoscimento dello stato di calamità. La catena dei soccorsi per la richiesta di aiuto dalle regioni limitrofe è già partita ieri, con l’attivazione di squadre di soccorso da Emilia Romagna, Liguria e da altre regioni italiane.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine del vertice presso la sala operativa provinciale integrata di Livorno, ha fatto il punto con l’assessore all’ambiente e protezione civile, Federica Fratoni, e il sindaco di Livorno Filippo Nogarin.
Per gli interventi di somma urgenza la Regione stanzia 3 milioni di euro, dedicati al ripristino immediato della viabilità, della sicurezza e per la pulizia delle strade dal fango.
Il Governo Italiano ha dato la sua totale disponibilità a intervenire per Livorno. La preoccupazione ha toccato anche il ministro dell’ambiente Galletti. La catena di comando dell’emergenza è passata nelle mani della Protezione Civile, e al capo del sistema Angelo Borrelli, che oggi è a Livorno per un sopralluogo e una verifica delle necessità per risollevare prima possibile la città toscana.
“Sono vicino, e con me lo è tutta la giunta regionale, – ha continuato il presidente – ai familiari della vittime colpiti da una morte inaccettabile e voglio esprimere la mia vicinanza a tutta la cittadinanza livornese, che ringrazio, perché ancora una volta, nella difficoltà, ha dimostrato di avere forza d’animo e capacità di reazione fuori dal comune.”
Per quanto riguarda la natura dell’allerta diramato ieri dalla sala operativa regionale della protezione civile regionale, il presidente Rossi ha specificato che il codice arancione non differisce da quello rosso se non per l’ampiezza delle zone interessate e che consente ai sindaci di mettere in campo tutte le azioni di prevenzione necessarie.