Training CPR virtuale, ecco come diventare eroi nella realtà
BOLOGNA – E’ appena finito l’European Resuscitation Council e non abbiamo ancora chiare le parole per descrivere quello che abbiamo visto. Non solo quello del 2018 è stato un congresso partecipato, piacevole e da ricordare per i temi discussi a livello clinico (a partire dallo studio Paramedic 2 sull’adrenalina), ma nell’aria è rimasta una sensazione di rivoluzione latente, pronta a portare la diffusione, il training e il retraining della BLSD ad un livello ancora più avanzato.
Non è la solita manfrina sulle nuove tecnologie. E’ – scusate il gioco di parole – la prova reale di quanto la realtà virtuale possa incidere sul nostro modo di apprendere, comprendere e appassionarci ad un tema.
Si perché la piattaforma Virtual Reality CPR è un progetto innovativo ed ambizioso che si muove su due binari paralleli. Da un lato cercherà nei prossimi anni di garantire l’addestramento per sanitari, operatori volontari e tecnici al’utilizzo dei defibrillatori ed alla corretta esecuzione di un massaggio cardiaco “di qualità” (cioè con compressione fra i 5 ed i 6 cm e frequenza fra 100 e 120 pressioni al minuto).
Dall’altro lato però questa piattaforma virtuale sviluppata per Oculus Go e HTC Vive sarà giocabile online, sullo store Oculus e Steam, e darà vita ad una vera e propria competition, una specie di Guitar Hero ma indirizzata alla CPR, dove nella realtà i ragazzi saranno pronti e “infarinati” su come fare un massaggio cardiaco in caso di necessità.
L’importanza di questo progetto, già discusso in passato dall’ideatore del Virtual CPR, il dottor Federico Semeraro, è apparsa in maniera molto concreta agli occhi di centinaia di medici, infermieri, professionisti dell’educazione cardiopolmonare e trainer. La realtà virtuale è qui, è arrivata per rimanere ed è soprattutto pronta per far fare un salto di qualità al numero di persone che possono diventare utili in caso di arresto cardiaco improvviso. Pensate, per esempio, ad un contest con la realtà virtuale nelle scuole, dove mettere “in gara” i ragazzi affinché acquisiscano la capacità di fare nel migliore dei modi un massaggio cardiaco e applicare correttamente un defibrillatore… si tratterebbe di soluzioni a problemi prospettati da anni, che finalmente potrebbero trovare soluzioni economiche ed efficienti, anche per indirizzare i giovani verso le attività del volontariato sanitario che da tanto tempo ha bisogno di nuove spinte e nuova linfa.
Appare chiaro quindi il motivo per cui anche le aziende dell’healthcare hanno deciso di investire su questo progetto, così da garantire a VR CPR ideato in Italia una realtà virtuale perfettamente coincidente con ciò che può accadere nella vita reale. Un aspetto non indifferente quando si ha a che fare con una situazione che mette in seria difficoltà qualsiasi by-stander. Trovarsi davanti ad una persona che è tecnicamente senza vita (no battito, no respirazione, no circolazione) è sicuramente una delle condizioni più stressanti, se si è gli unici in grado di applicare una manovra salva-vita.
Trasformare questa situazione in un gioco da cui imparare come comportarsi nel migliore dei modi può garantire outcome davvero interessanti, e non temiamo ci saranno, in futuro, diversi studi sulla materia. Avremo nei prossimi giorni modo di intervistare più a fondo il dottor Semeraro, nel frattempo vi forniamo tutte le immagini ed i feedback raccolti durante la tre giorni dell’European Resuscitation Council sottoforma di Video e fotogallery!