Vaccinazione Covid, l'appello dei medici FISMU a Speranza: coinvolgiamo tutti, nessuno escluso
Vaccinazione Covid, i medici FISMU Giovani rivolge un appello al ministro Speranza: importante, sostiene la sigla sindacale, coinvolgere in tutte le regioni i giovani, futuri medici di famiglia nelle scuole di formazione e specializzazione
Vaccinazione Covid, l’appello di Marco Alise, rappresentante dei medici di FISMU Giovani
Marco Alise, FISMU Giovani, fa appello al ministro Speranza: “così come con gli specializzandi, in tutte le regioni si coinvolgano, alle stesse condizioni, i giovani, futuri, medici di famiglia. Abbiamo bisogno di tutti, nessuno escluso”.
La Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu valuta positivamente l’accordo che prevede il coinvolgimento degli specializzandi nella campagna di vaccinazione in corso, ma chiede che in tutte le regioni, siano attivati anche i giovani medici delle scuole di formazione specifica in medicina di famiglia (e tutte le altre aree della medicina convenzionata).
Marco Alise, dirigente nazionale e componente dei medici di “Fismu Giovani”, fa appello al ministro Roberto Speranza
L’appello è perché in tutte le regioni si “mettano in campo tutte le risorse ed energie disponibili, in una situazione di grave e permanente emergenza”.
“L’impegno di tutti farà trionfare la campagna vaccinale – continua – tutti i professionisti della sanità devono essere coinvolti e messi in condizione di operare in sicurezza e con le necessarie tutele.
I più giovani, specializzandi o medici di famiglia in formazione, chiaramente con le stesse condizioni contrattuali (anche assicurative), possono essere in questa fase la marcia in più.
Uguali condizioni che dovrebbero essere estese anche a tutti i medici convenzionati che sono vaccinatori.
Escludere dallo sforzo sanitario un settore è un assurdo difficilmente spiegabile ai milioni di italiani, anche anziani e fragili, che attendono con ansia di essere vaccinati”.
“Ribadiamo l’appello al ministro Speranza, al Commissario straordinario, generale Figliuolo – conclude Alise – affinché una regia centrale e nazionale coordini tutte le iniziative messe in campo e che intervenga in quelle regioni ancora senza accordi o dove non sono stati ancora stati coinvolti tutti gli altri settori della medicina pubblica (convenzionata): la continuità assistenziale, il 118, gli specialisti ambulatoriali, e appunto, i giovani medici in formazione.
Abbiamo bisogno di tutti, nessuno escluso”.
Per approfondire:
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