Vaccino Oxford-Astrazeneca, si allungano i tempi: CEO dell'azienda ammette errore in intervista a Bloomberg
Il vaccino elaborato dall’Università di Oxford e sviluppato da AstraZeneca in collaborazione, in Italia, con IRBM di Pomezia, è destinato ad uno stop di tempi importanti. Pascal Soriot, CEO di AstraZeneca, ha ammesso in un’intervista alla Bloomberg che nei primi test è avvenuto un errore nel dosaggio delle somministrazioni, e che quindi è necessaria una revisione globale dei risultati dei test, che raccontavano un’efficacia pari al 90%.
Vaccino Oxford – Astrazeneca – IRBM, un gruppo di volontari ha ricevuto la dose sbagliata
Una porzione pari a 2300 volontari, infatti, avrebbe ricevuto una prima dose vaccinale dimezzata, metre l’altra parte di 8900 volontari avrebbe ricevuto entrambe le dosi corrette.
L’intero test è quindi da riprogrammare e ripetere.
Questo fatto mette a serio repentaglio l’approvazione del farmaco da parte di vari centri regolatori, quello degli Stati Uniti d’America su tutti.
“Ora che abbiamo trovato quella che sembra una migliore efficacia dobbiamo convalidare questo, quindi dobbiamo fare un ulteriore studio”, ha detto letteralmente Soriot.
In Italia ha destato scalpore la posizione critica, o per meglio dire non acritica, del professor Crisanti, ma in verità in un po’ tutto il mondo ci si sta interrogando rispetto alla rapidità di realizzazione del vaccino, ma ancora di più sulla unilateralità dei dati da parte delle case farmaceutiche.
Dirimenti saranno quindi i centri regolatori, che dovranno ricevere i dati reali e sulla base di quelli decidere le approvazioni.