Violenza ai soccorritori, questa volta danneggiata un'auto della Croce Verde Baggio. Pregliasco: “la misura è colma”
Emergenza Covid è anche mesi e mesi di criminalizzazione dei soccorritori. A pagarne lo scotto è stavolta un mezzo del volontariato ANPAS, più precisamente della Croce Verde Baggio
Per quanto si possa sostenere, con ragione, che il fenomeno della violenza ai soccorritori sia di molto precedente ai gesti di queste ultime settimane, è indubbio che il tanto tempo dedicato alla falsa narrazione di un coronavirus ormai esaurito, funzionale a non specificati poteri economico-politici, abbia posto i soccorritori, per così dire, dalla parte sbagliata della barricata.
Tutto ciò in barba ai 600-800 esseri umani morti ogni giorno in Italia, e ai martiri che le varie divise del mondo del soccorso hanno dovuto annoverare tra le proprie fila.
Perché è ora di cominciare ad usarla, quella parola. In maniera franca e onesta.
A meno di non voler trovare un altro termine per definire qualcuno che, con la gratuità del volontariato e in ossequio a proprie convinzioni interiori, decide di affrontare l’interno di un’ambulanza solo per aiutare qualcuno in gravi condizioni sanitarie.
Mezzo ANPAS danneggiato, lo sdegno della Croce Verde Baggio
“Chi veste una divisa – scrive sdegnata la Croce Verde Baggio – serve il paese! Chi colpisce un’ Associazione colpisce la cittadinanza.
Pochi minuti fa, per l’ ennesima volta, qualcuno si e’ accanito contro un mezzo della Croce Verde Baggio parcheggiato in Piazza Stovani, provocando danni significativi al mezzo e rendendolo momentaneamente inservibile.
Le nostre Associazioni non mollano mai e rimboccandosi le maniche si rimane lo stesso operativi.
Essere disponibili e portare assistenza è la nostra missione anche contro la stupidità e la cattiveria del prossimo.
Chiunque abbia visto o sentito qualcosa e’ pregato di contattarci”.
Auto della Croce Verde Baggio danneggiata, l’indignazione di Fabrizio Pregliasco
Anche Fabrizio Pregliasco, Presidente di ANPAS nazionale, è indignato per quanto accaduto: «La misura è colma – scrive, sempre su Facebook -: è un mondo al rovescio.
Si danneggia un mezzo che deve portare soccorso e assistenza all’intera comunità: un atto insopportabile e grave, soprattutto in un momento di emergenza come questo in cui, da più di di nove mesi, stiamo dando il massimo per contrastare una pandemia.
I soccorritori e le soccorritrici devono essere supportati e protetti dalle comunità stesse».
Nel frattempo, mentre questi scellerati agiscono ed in pochi giorni, il mondo 118 piange i suoi morti.
Deceduti per eccesso di volontariato, verrebbe da dire.
Per approfondire:
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