Cambiamenti climatici, in Niger le inondazioni fanno strage: 45 morti e oltre 200mila persone colpite
Le inondazioni che da giugno stanno flagellando il Niger hanno provocato, queste le cifre dell’ultimo rapporto diffuso, 45 molti e 226mila persone colpite. I Vigili del Fuoco navigano nei quartieri sommersi della capitale Niamey cercando di portare soccorso
LE INONDAZIONI IN NIGER, UN PARADOSSO CLIMATICO
La capitale del Niger, Niamey, è una delle zone più colpite dalle forti piogge che stanno colpendo il paese.
Le quali si stanno abbattendo su una nazione sahariana povera e usualmente molto arida.
Laouan Magagi, ministro nigerino per le azioni umanitarie e per la gestione dei disastri, ha annunciato la grave situazione e la triste conta dei decessi.
Le regioni più colpite sono Maradi (centro-sud), Tahoua e Tillabéri (ovest) e Dosso (sud-ovest) e Niamey.
Secondo il ministero, sono crollate 20.201 case, 1.167 baracche, 64 scuole, 24 moschee e un dispensario sanitario.
Più di 4.290 capi di bestiame sono stati decimati mentre 448 granai, 713 pozzi di acqua potabile e 5.306 ettari di colture sono stati danneggiati.
Il fiume Niger, che attraversa la capitale Niamey, ha esondato lunedì sommergendo molti quartieri e causando devastazioni e morti.
I VIGILI DEL FUOCO AL LAVORO PER SALVARE LA POPOLAZIONE DALLE INONDAZIONI DEL FIUME NIGER
Le squadre dei Vigili del Fuoco del Niger stanno attraversando in canoe e gommoni i vari quartieri allagati, portando soccorsi a quante più persone possibili e assistendo le vittime.
Quasi tutti gli 1,5 milioni di abitanti di Niamey vivono sulle rive del fiume e alcuni hanno persino costruito le loro case nel suo letto.
Questo ha ovviamente influito sulla conta delle vittime, essendo esondato il Niger.
Quest’ultimo è il terzo fiume in ordine di grandezza per l’Africa: ha un bacino di oltre due milioni di km quadrati, nei suoi pressi vivono più di 100 milioni di persone, dalla Guinea alla Nigeria.
Queste inondazioni sono favorite dalle forti piogge che cadono in Niger da giugno. Nel 2019 le stesse hanno ucciso 32 persone e causato oltre 226.000 sfollati.
Nonostante la breve durata delle inondazioni, al massimo tre mesi, e la loro scarsità complessiva, questo Paese è da diversi anni sottoposto ad inondazioni, anche nelle zone desertiche del Nord.
Un paradosso in questo Stato molto secco dove i cattivi raccolti sono solitamente dovuti alla siccità.
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