Catastrofi naturali e grandi emergenze: NEC con il sistema drone “ SARDO” individua i dispersi
Nelle catastrofi naturali e nelle grandi emergenze, l’utilizzo del drone nella ricerca dei dispersi è una realtà da ormai qualche anno: Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Croce Rossa…sono molte le realtà del soccorso che si avvalgono di questo prezioso ed evolutivo strumento
Il drone stesso è, per l’appunto, molto cresciuto in capacità e performance, rispetto anche solo a cinque anni fa.
La tecnologia NEC nel sistema SARDO: l’evoluzione dell’utilizzo del drone nelle maxi emergenze
La riprova delle righe sopra arriva da NEC Laboratories Europe, che ha annunciato una nuova tecnologia basata su AI (Intelligenza Artificiale), in grado di individuare con grande rapidità e precisione i dispersi negli scenari di catastrofi naturali e grandi emergenze, utilizzando i loro smartphone o dispositivi smart.
Non una novità assoluta, in realtà, apparentemente.
NEC ha però ampliato esponenzialmente questo approccio al problema con la propria nuova soluzione di ricerca e soccorso basata su drone (SARDO – Search-And-Rescue DrOne).
Attualmente, infatti, la geolocalizzazione dei dispositivi, come GPS o trilaterazione cellulare standard, non è adatta alle grandi calamità naturali, richiedendo un dispositivo smart abilitato all’utilizzo del GPS e che la localizzazione sia attiva al momento dell’evento calamitoso.
Inoltre vincola la riuscita alla presenza di un buon segnale di copertura (pensiamo agli scenari montani)
SARDO funziona contestualmente anche come stazione radio basem ed è in grado di effettuare una pseudo-trilaterazione, calcolando la distanza e la ubicazione del dispositivo che capta il segnale.
Un approccio che sarebbe stato molto utile, volendo fare un esempio, durante l’alluvione di Parma: la massa d’acqua investì un ripetitore cruciale per la trasmissione di Telecom, “zittendo” tutti i cellulari della città proprio nel momento nel quale più necessaria era la comunicazione da parte del cittadino della propria condizione di pericolo.
Antonio Albanese, Research Associate presso NEC Laboratories Europe, ha dichiarato: “SARDO combina in maniera eccellente il tasso di penetrazione sempre più elevato dei dispositivi smart nella nostra società e la capacità dei droni di raggiungere luoghi remoti.
Ora possiamo unire queste tecnologie per costruire un sistema di localizzazione autonomo che supporti efficacemente i soccorritori nelle operazioni di disaster recovery.
Non richiedendo sforzi di pre-implementazione, può essere attivato in pochi minuti risultando estremamente facile da implementare”.
“SARDO – racconta la nota NEC Laboratories Europe – funziona individuando il numero di identificazione univoco della scheda eSIM o SIM della vittima (IMSI) utilizzando la connessione per il controllo delle risorse che stabilisce con una stazione radio base.
Con le necessarie autorizzazioni per i casi di emergenza, il drone SARDO è in grado di ricercare una persona specifica o tutti i dispersi non noti all’interno di una determinata area.
Eventualmente in collaborazione con un operatore di rete, le squadre di ricerca e soccorso possono anche comunicare direttamente con la vittima attraverso i propri dispositivi. In grandi disastri con molte vittime, più droni equipaggiati con la tecnologia SARDO possono essere utilizzati per aumentare gli sforzi di ricerca e soccorso.
Grandi emergenze, l’utilizzo del drone in caso di terremoto
In caso di terremoto, i danni agli edifici sono spesso estesi e le macerie ostacolano gli sforzi di ricerca e soccorso. SARDO identifica le macerie come ambiente di propagazione e, compensandolo, può ricavare la posizione attuale della vittima.
In linea di principio, questa stessa tecnica viene utilizzata da SARDO per identificare artefatti di canale derivanti da diversi ambienti di propagazione come la neve nei casi di valanga o l’acqua in quelli di allagamento.
Utilizzando componenti facilmente reperibili, qualsiasi drone commerciale o Unmanned Aerial Vehicle (UAV) che soddisfi i requisiti di ricerca e soccorso delle zone colpite da catastrofi può essere convertito e implementato come SARDO.
Pertanto si tratta di una tecnologia estremamente versatile nel soddisfare le esigenze dei vari team di risposta alle catastrofi”.
Il che, nella caoticità dello scenario da maxi emergenza, fa decisamente la differenza.
Per approfondire:
Incendi ed uso del drone, il progetto di Google per una risposta rapida all’emergenza