Come si diventa volontari di Protezione civile? Qualche info utile per il cittadino che si voglia rendere utile
Sempre attivi tutto l’anno, i volontari della protezione civile devono seguire un percorso preciso per entrare a far parte delle numerose iniziative di cui fa parte quest’organizzazione
Il volontario, infatti, non ci si occupa solo d’intervenire in alcuni casi d’emergenza, ma anche di diffondere informazioni utili oppure di effettuare vari atti a forma di prevenzione, per questo si può essere sempre a disposizione e di grande aiuto.
Sentendone il desiderio, perciò, come si può diventare volontari di Protezione civile?
Come spesso succede per queste organizzazioni, la faccenda è spesso relativa alla regione di appartenenza.
Nella maggior parte dei casi però sarà necessario iscriversi ad un associazione / organizzazione di volontariato che sia a sua volta iscritta a sua volta all’albo del volontariato di Protezione Civile.
Percorso da non confondere con l’operatore stipendiato della protezione civile, il quale attualmente partecipa attraverso un concorso reso pubblico attraverso quotidiani, social network o comunicazioni in zona.
Perciò in breve tutto quello che sarà necessario fare è consultare le organizzazioni di volontariato presenti nel sito del dipartimento della protezione civile.
Spesso sono anche incluse altre informazioni che possono riguardare iniziative ed eventi, il quale possono richiedere in maniera temporanea qualche volontario che vorrà presentarsi sul momento.
Ma quali caratteristiche sono richieste per diventare volontari di Protezione civile?
Naturalmente come per ogni faccenda, bisogna rispettare delle specifiche minime. Prima però di prendere in considerazione questi dettagli, è bene controllare a cosa aspira l’organizzazione o che preferenze ha l’aspirante volontario in base a certe specifiche. Queste possono riguardare:
L’ambito dimensionale dell’evento (se indicato, o se il volontariato riguarda ciò in maniera abitudinaria). Ci si deve occupare d’una particolare zona grande quanto un parco? Un quartiere? E così via.
L’ambito territoriale del volontariato. Se s’intende effettuare il servizio nel proprio comune, provincia, regione o nazionale.
La specializzazione. Queste vanno dalla sezione cinofila, sub, così come l’antincendio boschivo o le tele-radiocomunicazioni.
Il livello di partecipazione delle attività istituzionali. Se si vuole partecipare attivamente, eseguire atti di prevenzione o giusto informativi.
La disponibilità. Giorni della settimana o un minimo d’ore settimanali, se non tutto l’anno nel caso.
La vicinanza alla sede.
Queste specifiche possono essere sia una richiesta da parte dell’organizzazione che anche una preferenza da parte dell’aspirante volontario.
In poche parole si può mettere a disposizione una valida quantità d’informazioni sulla disponibilità, le abilità, e dove si può intervenire quando necessario.
In certi casi alcune di queste informazioni sono necessarie, in altri sono un’aggiunta parecchio apprezzata.
Vi sono poi le caratteristiche più “classiche” con il quale bisogna confrontarsi prima d’iniziare a far domanda o cercare di diventare volontari in un’organizzazione della protezione civile:
L’età minima è di 18 anni. In certi casi può essere indicata anche un’età massima di 30-35 anni, ma ciò dipende sempre dalla regione.
Bisogna essere regolarmente registrati come cittadini italiani senza alcun tipo di condanna penale che può impedire il corretto svolgimento del servizio.
E’ richiesto non avere malattie o handicap specifici (non sono molti), in quanto alcune attività richiedono un certo sforzo fisico e bisogna perciò evitare di mettere in pericolo la propria persona.
Se richiesto, bisogna assicurare la propria disponibilità a delle attività programmate.
Se richiesto, bisognerà frequentare dei corsi al fine di entrare a far parte di qualche specializzazione ed operare così a piena conoscenza del campo.
Da come si può notare, non serve avere particolari abilità o conoscenze, basta avere però tutta la giusta volontà per intervenire ed appoggiare tutte le eventuali iniziative della protezione civile della propria zona.
Per questo è necessario fornire quante più informazioni necessarie, visto che si può dare un mano anche nella propria sede del comune o al limite la provincia.
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Di quante specializzazioni si occupa la Protezione Civile?
Come già si può aver notato, vi sono alcune specializzazioni che quest’organizzazione prende con particolare attenzione.
Nello specifico è possibile specializzarsi o offrire la propria conoscenza in questi campi:
- Cinofili, ovvero persone addestrate assieme ad un cane opportunatamente preparato.
- Subacquei, che fanno parte anche in questo caso in varie pratiche del soccorso nautico.
- Antincendio boschivo.
- Tele-radiocomunicazioni.
- Unità equestri, perciò persone adeguate a cavalcare.
- Logistica/gestionale.
- Impianti tecnologici.
Ogni organizzazione della protezione civile può avere un corso specializzato in questi campi oppure offrirne più di uno, avendo come richiesta naturalmente la frequentazione di quest’ultimo per poter operare nel servizio.
I volontari infine sono tutelati con una propria assicurazione, ad una retribuzione (qualora sia estremamente essenziale, ovvero un rimborso per i viaggi o per essersi assentati dal proprio posto di lavoro) ed anche ad un eventuale visita medica che possono includere delle vaccinazioni per avere la possibilità di prestare servizio.
Mai dimenticare che alla fin dei conti per essere un volontario della Protezione Civile ci vuole innanzitutto costanza e forza di volontà, come spesso definisce il termine.
Si tratta d’un impegno dove si offre le proprie conoscenze ed il proprio tempo al servizio del cittadino e della zona dove si vive, per un bene comune.
Per approfondire:
Incendi, l’impegno dell’Esercito Italiano nella campagna antincendi boschivi in Abruzzo
Afghanistan, migliaia di profughi ospiti del centro della Croce Rossa di Avezzano