Congo, dopo l’eruzione del vulcano Nyiragongo la lava rallenta: “Goma si può salvare”
Il vulcano Nyiragongo è ancora attivo, la popolazione è in fuga da Goma e dalle zone circostanti, ma la gittata lavica è in calo ed in Congo le cose possono migliorare
“La lava si è arrestata alla periferia nord della città e la speranza è che, nonostante il vulcano resti attivo, Goma possa essere risparmiata“: a parlare è Esther Nsapu, cronista nella regione del Kivu, alcune ore dopo l’eruzione del vulcano Nyiragongo.
Secondo la giornalista, freelance in servizio in quest’area dell’est della Repubblica democratica del Congo, “le lingue di fuoco hanno rallentato la loro progressione e in qualche caso si sono spinte più a nord, verso villaggi come Mutaho, Kabaya e Kashenyj.
Eruzione del vulcano Nyiragongo, il racconto di Esther Nsapu
“Verso le sette di ieri sera – sottolinea Nsapu – la popolazione dei quartieri nord della città ha cominciato a lasciare le proprie case, prendendo con sé qualche oggetto di valore e dirigendosi a piedi o verso il confine con il Ruanda o dall’altro lato verso la città di Sake, situata a 1.500 metri di altezza, all’estremità nord-occidentale del Lago Kivu, a circa 25 chilometri da Goma”.
Alcune famiglie si sono rifugiate nei quartieri sud della stessa Goma. Secondo Nsapu, “in quest’area, in riva al Lago, dove pure si sente un forte odore di zolfo, stamane hanno fatto ritorno primi gruppi di persone” nonostante il governo e le autorità locali abbiano sottolineato che la situazione resti ad alto rischio.
“L’Observatoire Volcanologique de Goma – riferisce la giornalista – ha rivolto un appello a essere prudenti e a restare in allerta, anche alla luce dell’esperienza dell’eruzione del 2002, quando la lava seguì un percorso simile”.
Il Nyiragongo si trova a circa 20 chilometri da Goma, il capoluogo del Nord Kivu, una città dove vivono oltre due milioni di abitanti. L’eruzione del 2002 provocò almeno 250 morti e privò di una casa circa 120mila persone.
Video girati ieri sera e stamane e condivisi sui social network hanno mostrato gruppi di persone in marcia a piedi, che trasportano con sé materassi, pentole, sacchetti e oggetti personali. Il governo del Ruanda ha riferito di circa 3mila rifugiati congolesi già registrati ai posti di frontiera, distanti pochi chilometri da Goma.
Secondo emittenti televisive di Stato e altre fonti di stampa di Kigali, gruppi di persone sono stati accolti in scuole e chiese.
Per approfondire:
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R.D. Congo, dall’Onu una nuova ambulanza per i malati della prigione di Bunia