Esercitazione Vardirex 2018. Borrelli: coordinamento tra strutture civili e militari fondamentale.
Tre scenari. Tre regioni italiane. Una parte importante del sistema di protezione civile protagonista. Parliamo di VARDIREX (Various Disaster Relief Management Exercise) l’esercitazione promossa dall’Associazione nazionale Alpini e dalle Forze armate , in particolare dall’Esercito ( i reparti “Alpini”) e dall’Aeronautica con il supporto del Dipartimento della Protezione civile e della protezione civile regionale di Veneto, Piemonte e Abruzzo, i territori interessati dalle operazioni che caratterizzano l’esercitazione.
L’esercitazione che ha preso il via lo scorso 17 ottobre si è conclusa oggi, con la visita del Capo del Dipartimento Angelo Borrelli, del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. C.A. Salvatore Farina, del il Comandante delle Truppe Alpin dell’Esercito, Gen. C.A. Claudio Bertoe, dell’ing. Sebastiano Del Favero, Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini.
Il Capo del Dipartimento Angelo Borrelli è intervenuto durante la ricognizione allo scenario di Caprino Veronese in provincia di Verona: ““Il servizio nazionale di Protezione civile è composto da diverse strutture operative tra le quali l’Esercito – nel citarlo approfitto per ringraziare il Generale Farina per la collaborazione sempre proficua e le organizzazioni di volontariato con l’Associazione Nazionale Alpini e ringrazio l’ing Favero per il supporto che ci hanno dato in tutti questi anni.
L’operato – ha ripreso Borrelli – di queste realtà è importantissima per la protezione civile italiana. L’Esercito poi è stato prezioso negli ultimi anni e anche nel passato più prossimo. Per esempio negli ultimi interventi in Sardegna, Sicilia e Calabria. L’Esercito è sempre pronto a fare la sua parte ogni qualvolta il sistema di protezione civile ne ha bisogno. Guardando al prossimo futuro quel che vogliamo fare è lavorare per migliorare la seconda parte dell’emergenza cioè in quella fase in cui si realizzano gli insediamenti provvisori di cittadini colpiti dalle catastrofi in cui le capacità dell’EI e dell’ANA possono tornarci utili per costruire un sistema sempre più efficiente di risposta all’emergenza”.
In Veneto le operazioni si tengono nel territorio del Comune di Caprino Veronese (VR), in Abruzzo a L’Aquila e in entrambi gli scenari gli eventi che causano l’emergenza oggetto di esercitazione sono dei terremoti visto che ci troviamo in zone caratterizzate da un alto rischio sismico. In Piemonte le operazioni si tengono nel territorio del Comune di Fossano (CN) e l’evento simulato è un’alluvione che ha colpito più volte negli anni il basso Piemonte.
Ad essere impegnati circa 800 persone tra militari e volontari. Le operazioni prevedono la messa in sicurezza dei cittadini e del territorio colpiti dagli eventi emergenziali, la ricerca di dispersi e l’assistenza sanitaria con l’utilizzo di Posti medici avanzati di primo livello per il primo soccorso sul luogo del disastro.
L’esercitazione in sostanza prevede un intervento all’unisono in situazioni di emergenza diverse, con l’intento di verificare le procedure e l’interoperabilità tra le strutture operative coinvolte nelle operazioni di soccorso. Sarà quindi testato il sistema operativo di un’organizzazione complessa dove opera in stretto e nella massima collaborazione personale sia militare, sia civile, in relazione alle esigenze di coordinamento a livello locale e nazionale, al fine di rendere sempre più efficienti le capacità di intervento in emergenza.