La riforma del Terzo Settore è legge. Anpas soddisfatta: "Adesso regoliamo insieme il volontariato in sanità" LEGGI IL TESTO DELLA NORMATIVA
Approvata Riforma Terzo Settore Anpas: “Ora più coinvolgimento nei decreti delegati per il volontariato in sanità”
Pregliasco: “Bene la definizione del Servizio Civile Universale”
Roma, 25 maggio 2016 – A due anni dalla divulgazione delle linee guida per una riforma del Terzo settore, il disegno di legge Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale è stato approvato oggi in Aula alla Camera dei Deputati in via definitiva.
«Plaudiamo a questo risultato che arriva dopo due anni di lavoro che abbiamo condiviso con i parlamentari, ma auspichiamo più coinvolgimento per la discussione dei decreti delegati affinché i princìpi della legge vengano attivati e che possano chiarire e valorizzare la peculiarità del nostro modo di fare volontariato, soprattutto per quanto riguarda i servizi complessi come il soccorso» dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. «Le pubbliche assistenze Anpas infatti ci sono da più di 112 anni, hanno adattato le loro forme e il loro agire alla legge 266 del 1991 e ora vogliono continuare a esserci per continuare a portare assistenza negli oltre mille comuni dove sono presenti i nostri volontari. Condividiamo la soddisfazione della CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile) per le principali innovazioni del testo: la definizione del Servizio Civile Universale quale obiettivo di partecipazione di tutti i giovani che vorranno farlo nonché la possibilità per le nostre associazioni, di misurarsi con questa nuova sfida educativa, di formazione della coscienza civica, oltre che economica e organizzativa. In secondo luogo la scelta della difesa non armata della Patria e del dovere di partecipazione civica come finalità uniche, a cui rendere funzionali i settori di intervento, vera architrave culturale, giuridica e formativa del Servizio Civile Universale, superando le ambiguità del Servizio Civile Nazionale. Infine, la definitiva apertura all’accesso dei cittadini comunitari e degli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia».
Abbiamo intervistato questa mattina il Presidente di Anpas, il dottor Fabrizio Pregliasco, per addentrarci un po’ di più in questa riforma così importante per il mondo del volontariato:
Presidente, ora la Riforma del Terzo Settore è una realtà che deve solo essere modellata tramite i regolamenti attuativi. Come pensate di interfacciarvi con le altre grandi realtà – CRI e Misericordia – e come invece pensate di muovervi con le piccole realtà indipendenti?
Dal punto di vista del servizio civile e della protezione civile il passo avanti è notevole: questo significherà anche un aumento dell’impegno e delle risorse di Anpas in questo settore?
Si parla però ancora poco di uno dei settori fondamentali del volontariato, quello delle attività socio assistenziali e di emergenza: un settore dove c’è tantissima pressione sul volontario e dove – forse – questa legislazione è ancora carente. Dopo le battaglie sui bandi di affidamento, quale sarà il prossimo passo?
“Ringraziamo il Governo e il Parlamento per il grande lavoro svolto in questi due anni – afferma Roberto Trucchi, Presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia -. Siamo anche consapevoli che adesso si apre una nuova fase: la definizione dei Decreti Attuativi, che servirà per migliorarla ulteriormente. E proprio per l’importanza di questi ultimi, chiediamo al Governo di proseguire il dialogo con le maggiori realtà del volontariato. Propongo, in particolare, di aprire un tavolo permanente tra Governo e rappresentanti del mondo del volontariato per discutere insieme la predisposizione del Decreti Attuativi. All’interno della legge – prosegue Trucchi – è contenuta anche la riforma del Servizio Civile, lo consideriamo un importante passo in avanti per il paese. Il Servizio Civile diverrà universale ed aperto a tutti, questa sarà per i giovani una grande opportunità per vivere una vera esperienza di servizio e solidarietà, che li segnerà, probabilmente, per il resto della loro vita”.
Anche se bisognerà aspettare i decreti attuativi, il FNG è contento che questa riforma, dopo un lungo percorso e il classico ping-pong tra Camera e Senato, abbia finalmente visto l’approvazione del Parlamento. “Grazie a questa riforma – spiega la presidente del FNG Maria Pisani – 100 mila ragazzi italiani potranno scegliere di impegnare un periodo della loro vita per tutelare i beni del nostro Paese nei campi dell’istruzione, della sanità, dell’ambiente, dell’integrazione, dello sviluppo e della valorizzazione del patrimonio culturale. Il protagonismo della associazioni italiane è stato premiato con uno scatto in avanti importante a favore del mondo del terzo settore. Per il Forum Nazionale dei Giovani, che rappresenta una platea di oltre 4 milioni di giovani, è un ottimo risultato che ci permetterà di guardare al futuro delle nostre realtà, nazionali e territoriali, con maggiore ottimismo e fiducia”.
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