La testimonianza da Livorno, spalando fango per liberare Montenero e la Madonna delle Grazie
di Edoardo Govoni, Fiammeblu. Grazie per le foto alle Misericordie della Toscana
Una goccia dopo l’altra per ore, e poi il vento forte. Ormai l’idea che domani mattina dovrai uscire a dare una mano al vicino per togliere l’acqua dalla cantina è una certezza: le fogne non hanno mai funzionato a modo, ma soprattutto piove molto più di prima. Poi però succede quello che non ti aspetti: la mattina sei in piedi dalle 7, fuori dalla finestra la tua strada è un lago, ma questo lo consideri ordinaria amministrazione dopo una notte di pioggia intensa, quello che non capisci ė il telefono che continua a suonare. Diversi amici da diverse città d’Italia che continuano a chiederti se è tutto a posto a casa. La prima risposta è semplice: “va tutto bene, dopo sento i miei suoceri, loro vanno sempre sotto, ma tutto nella norma”. Come mai queste attenzioni, per un po’ di pioggia forte? Così apri il telegiornale e vedi che a Livorno, specialmente a Montenero, ė successo il disastro.