Tempesta Maria devasta il nord del Giappone: 315mila evacuati

La tempesta ha scaricato una quantità d’acqua senza precedenti causando gravi inondazioni

Il nord-est del Giappone è stato messo a dura prova dalla furia della tempesta tropicale Maria, che si è abbattuta sull’arcipelago nipponico con una violenza inaudita. Classificata come “forte tempesta tropicale”, un livello inferiore al tifone, Maria ha toccato terra nella regione di Iwate, portando con sé piogge torrenziali e venti impetuosi che hanno sconvolto la vita di milioni di persone.

Un muro d’acqua

La tempesta ha scaricato una quantità d’acqua senza precedenti, riversando l’equivalente di due mesi di pioggia in sole 24 ore. La città di Kuji è stata particolarmente colpita, registrando il livello più alto di precipitazioni dal 1978: ben 362 millimetri. Questo muro d’acqua ha innescato inondazioni lampo, allagando strade, case e campi, e mettendo a dura prova le infrastrutture locali.

Evacuazioni di massa e disagi ai trasporti

Di fronte a una simile emergenza, le autorità giapponesi hanno immediatamente attivato i protocolli di sicurezza, ordinando l’evacuazione di circa 315.000 persone. Migliaia di residenti sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni e a rifugiarsi nei centri di accoglienza allestiti dalle autorità locali.

I trasporti sono stati paralizzati. La tempesta ha provocato la cancellazione di decine di voli nazionali, lasciando a terra migliaia di passeggeri. Anche il sistema ferroviario è stato duramente colpito, con diverse linee sospese a causa di frane e allagamenti. L’alta velocità, sebbene abbia continuato a funzionare, ha subito ritardi significativi.

L’impatto sull’ambiente e sull’economia

Oltre ai danni alle infrastrutture e ai disagi per la popolazione, la tempesta Maria ha avuto un impatto significativo sull’ambiente. Le forti piogge hanno provocato frane e erosioni del suolo, mettendo a rischio la stabilità dei pendii e causando danni alle colture. Le autorità temono inoltre possibili inquinamenti delle falde acquifere a causa delle acque reflue e dei detriti trasportati dalle inondazioni.
L’economia locale subirà inevitabilmente un duro colpo. Le imprese, soprattutto quelle legate al turismo e all’agricoltura, dovranno far fronte a ingenti perdite economiche per riparare i danni e riavviare le attività produttive.

Lezioni da imparare

La tempesta Maria è un ulteriore monito sulla crescente frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi causati dai cambiamenti climatici. È fondamentale investire in misure di prevenzione e adattamento, come la costruzione di infrastrutture più resilienti e lo sviluppo di sistemi di allerta precoce sempre più efficaci. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e una cooperazione internazionale sarà possibile mitigare gli impatti dei disastri naturali e proteggere le comunità più vulnerabili.

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