Alzheimer: gli Stati Uniti approvano un nuovo farmaco

Via libera alla commercializzazione di un nuovo trattamento contro l’Alzheimer in grado di rallentare fino al 35% la progressione della malattia

Alzheimer: qualche dato sulla malattia

L’Alzheimer è la forma di demenza più comune che colpisce prevalentemente gli anziani dopo i 65 anni ed è caratterizzata da un progressivo declino delle funzioni cognitive, a partire dalla memoria. Questa malattia neurodegenerativa ha un impatto devastante sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie. Attualmente sono oltre 55 milioni le persone colpite a livello globale, con un numero stimato in crescita che potrebbe raggiungere i 78 milioni entro il 2030, rendendola la settima causa di morte.

Nuovo farmaco, nuova speranza

Recentemente, un barlume di speranza è sorto nel panorama terapeutico dell’Alzheimer. La Food and Drug Administration (FDA) americana ha recentemente dato il via libera alla commercializzazione di un nuovo trattamento contro questa malattia. Sviluppato dal laboratorio americano Eli Lilly, il nuovo trattamento si basa sull’iniezione endovenosa del Donanemab (o Kisunla), un anticorpo monoclonale, che ha dimostrato di essere in grado di rallentare fino al 35% la progressione della malattia, con effetti più evidenti nei pazienti trattati nelle fasi precoci.

Un meccanismo d’azione innovativo

Come spiegato dalla FDA, il farmaco agisce attaccando le placche amiloidi presenti nel cervello dei pazienti affetti da Alzheimer, e responsabili della disfunzione neuronale. Si tratta di un trattamento basato sull’immunoterapia, un processo che attiva le cellule immunitarie per eliminare queste placche. Al termine delle diverse sperimentazioni, gli studi clinici hanno dimostrato che Donanemab ha rallentato il declino cognitivo del 35% nei pazienti in fase precoce e del 22,3% sul campione complessivo. Inoltre, ha ridotto le placche amiloidi fino all’84% dopo 18 mesi di trattamento.

Un lungo iter di approvazione: gli effetti collaterali del Donanemab

L’iter di approvazione di questo farmaco è stato lungo e complesso a causa dei gravi effetti collaterali associati alla somministrazione del nuovo farmaco. Il Donanemab, infatti, pur offrendo speranza, può causare gravi effetti collaterali, tra cui ARIA (Amyloid-Related Imaging Abnormalities), una condizione che comporta rigonfiamenti o microemorragie cerebrali, ed emorragie cerebrali. Lo scorso anno la FDA aveva respinto l’approvazione del farmaco, ma all’inizio di giugno un comitato consultivo dell’agenzia ha raccomandato la piena approvazione del trattamento, affermando che “i benefici della terapia superano i rischi”.

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