Analisi approfondita del cuore: la Risonanza Magnetica Cardiaca (CARDIO – RM)

La Risonanza Magnetica Cardiaca (CARDIO – RM) rappresenta una delle più recenti e innovative metodiche diagnostiche in ambito cardiaco

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Risonanza Magnetica Cardiaca (CARDIO – RM), quali sono le sue principali applicazioni?

  • Valutazione precisa e affidabile dei volumi ventricolari, della frazione di eiezione ventricolare e della massa miocardica, con tecniche già in uso in ecocardiografia, ma con maggiore definizione dei contorni endocardici ed epicardici tanto che può oggi essere considerata la metodica gold standard per la sua ottima riproducibilità;
  • Studio della perfusione miocardica e della riserva contrattile accomunando in una sola metodica diagnostica le informazioni che si ottengono generalmente da esami diversi quali eco-stress e test di medicina nucleare;
  • Studio della vitalità miocardica mediante l’individuazione di aree cicatriziali della parete miocardica, ad oggi fondamentale sia nella indicazione delle procedure di rivascolarizzazione sia nella stratificazione prognostica dei pazienti nelle cardiopatie più varie.

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Grazie a questa triplice valutazione, la CARDIO – RM è utilizzabile per indagare innumerevoli contesti clinici

Tra essi cardiopatia ischemica, cardiomiopatia dilatativa, miocarditi, cardiomiopatia ipertrofica, malattia aritmogena del ventricolo destro, cardiopatie congenite, valvulopatie, malattie del pericardio e studio delle masse cardiache.

La risonanza magnetica del cuore rappresenta un esame di secondo livello per valutare la gran parte delle patologie a carico del cuore e delle valvole cardiache

In dettaglio, la RM al cuore è una risonanza magnetica che permette di analizzare il muscolo cardiaco in movimento, grazie all’acquisizione di immagini che vengono poi riorganizzate in un video dinamico.

Grazie a tale tecnica, è possibile studiare l’anatomia e il funzionamento del cuore, degli atri, dei grandi vasi e delle valvole cardiache, intercettando così eventuali malattie, sia congenite che acquisite.

Per ciò che concerne l’esecuzione dell’esame, in primo luogo, il paziente viene fatto sdraiare su un lettino, dove gli verranno applicati gli elettrodi per il monitoraggio del battito cardiaco e le bobine di superficie necessarie per l’analisi.

Per la buona riuscita della risonanza magnetica è fondamentale che il paziente riesca a trattenere il fiato per almeno dieci secondi, in quanto le acquisizioni vengono effettuate in apnea e con monitoraggio del battito cardiaco, al fine di eliminare gli artefatti da movimento cardiaco e respiratorio.

Nella maggioranza dei casi verrà somministrato per via endovenosa un mezzo di contrasto, circa a metà dell’esame, per consentire, a titolo di esempio, di definire un bilancio diagnostico inerente eventuali danni strutturali del miocardio conseguenti ad eventi ischemici o flogistici.

In più, durante la somministrazione del mdc in fase precoce è possibile mettere in evidenza anche difetti della perfusione miocardica.

La durata dell’esame è variabile da caso a caso, con un range di 45-60 minuti.

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Fonte dell’articolo

Brugnoni

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