Anca a scatto: che cos’è e come si cura
L’anca a scatto è una condizione caratterizzata dalla percezione di una sensazione di scatto durante il movimento dell’articolazione: il paziente che soffre di questa patologia, infatti, percepisce lo scatto rumoroso dell’anca in fase di movimento
Le cause dell’anca a scatto possono essere differenti a seconda del singolo caso
Frequentemente, però, questa problematica è determinato da una tensione muscolare eccessiva oppure da un trauma.
L’anca a scatto interessa moltissime persone, anche di età differenti.
Certamente, un fattore di rischio è lo sforzo fisico intenso e costante, in particolare in pazienti che praticano sport che prevedono movimenti ripetitivi e ad alta intensità di questo distretto corporeo come, ad esempio, il calcio.
Tipologie di anca a scatto
La patologia può essere classificata in due entità distinte.
L’anca a scatto interna è la meno frequente ed è causata dallo sfregamento del tendine del muscolo ileopsoas sul piccolo trocantere, sulla testa del femore o sull’eminenza ileo-pubica.
La principale differenza con quella a scatto esterna è l’assenza della possibilità, da parte del paziente, di controllare la produzione dello scatto muovendo l’anca.
Questo rende complicato eseguire, a comando del medico durante la visita, una valutazione della condizione e può ritardare la diagnosi.
L’anca a scatto esterna è, invece, l’entità patologica più comune tra i pazienti che soffrono di questa patologia.
La causa principale è un’eccessiva tensione a carico della bandelletta ileotibiale, tendine che funge da inserzione per il muscolo grande gluteo e per il muscolo tensore della fascia lata.
Lo scatto è avvertibile quando questo tendine scivola sul grande trocantere.
In questo caso è possibile riprodurre il rumore eseguendo un determinato movimento dell’anca.
Sintomi
Il sintomo più tipico dell’anca a scatto è il rumore percepibile sia dal paziente sia da chi si trova vicino a lui.
Il rumore può essere evocato da un’ampia gamma di movimenti, a volte anche il semplice alzarsi da una sedia può far emergere questo rumore descritto come un “pop” o “clic”.
I sintomi dell’anca a scatto sono molti, tra questi:
- dolore localizzato, che può essere sintomo di un’infiammazione in atto;
- gonfiore dell’area o dell’intero arto inferiore;
- debolezza muscolare, in particolare dell’arto inferiore corrispondente all’anca interessata dal rumore;
- mancanza di indipendenza e difficoltà nello svolgere le attività di tutti i giorni, come camminare, fare le scale o semplicemente alzarsi.
La combinazione di questi sintomi può essere indicativa di uno stadio avanzato della patologia, nonché della presenza di eventuali complicazioni e di forme gravi dell’anca a scatto come, ad esempio, un’infiammazione intra-articolare.
Complicazioni
I trattamenti per anca a scatto sono diversi e vanno considerati in base alla tipologia della malattia ed al suo stadio di gravità.
Alcuni pazienti tendono a sottovalutare il problema, considerandolo una condizione passeggera e non meritevole di approfondimenti clinico-strumentali.
Questo atteggiamento può portare ad un ritardo nella diagnosi e all’aumento del rischio di insorgenza di complicanze che possono peggiorare il quadro clinico e, alla lunga, precludere la possibilità di un recupero completo.
Tra le complicanze dell’anca a scatto sono di fondamentale importanza gli stati infiammatori delle strutture coinvolte.
In particolare, sottovalutare questa patologia può portare ad una trocanterite, un’infiammazione della borsa sinoviale situata nella parte alta del femore.
I sintomi di questa condizione sono dolore, rigidità al movimento , arrossamento e gonfiore.
Questa complicanza può portare ad una perdita di indipendenza del paziente, in quanto anche le attività più semplici possono risultare fastidiose o dolorose, come sedersi, camminare e fare le scale.
Soprattutto nel caso in cui si pratichi sport, è possibile che si percepiscano sintomi con intensità e frequenza maggiori.
Cause
Come anticipato le cause dell’anca a scatto variano a seconda della tipologia di condizione e dell’area interessata dallo scatto.
La causa principale è l’eccessiva tensione muscolare e dei tendini che porta le ossa ad avvicinarsi e le articolazioni a riprodurre il tipico rumore dell’anca a scatto.
Più raramente, la causa dell’anca a scatto può essere un trauma o una lesione intra-articolare
Diagnosi
Il percorso diagnostico parte da una puntuale raccolta anamnestica durante la visita con il medico di medicina generale.
Durante questo colloquio, il paziente fornice informazioni riguardanti il suo stato di salute generale e si sofferma, in particolare, sulla descrizione dei suoi sintomi.
Le caratteristiche del dolore sono fondamentali per indirizzare il sospetto del professionista verso questa patologia.
A questo punto il medico potrà indirizzare il soggetto ad uno specialista e prescriverà ulteriori indagini, avvalendosi degli strumenti della diagnostica per immagini.
Lo specialista deputato alla gestione del paziente con anca a scatto è, solitamente, un ortopedico.
Gli esami diagnostici comprendono: ecografia, radiografia e risonanza magnetica nucleare.
Grazie a queste indagini sarà possibile avere una panoramica dell’anatomia di questo distretto e valutare l’eventuale presenza di segni indicativi di infiammazione, segno che la patologia è presente da molto tempo.
Durante la sua visita, l’ortopedico svolge un accurato esame obiettivo durante il quale, grazie alla mobilizzazione passiva ed attiva degli arti inferiori, cerca di capire quali siano i movimenti che generano il rumore o che provocano dolore nel paziente.
Il trattamento per l’anca a scatto prevede un periodo di riposo, in particolare per coloro che praticano attività sportiva
Le terapie conservative prevedono sedute di fisioterapie specifiche, in grado di aumentare l’elasticità delle strutture periarticolari.
Inoltre, nel caso in cui sia presente dolore, può essere utile applicare del ghiaccio in modo da provare un immediato sollievo.
Oltre alla fisioterapia e allo stretching esistono anche rimedi chirurgici per l’anca a scatto.
Attraverso l’artroscopia dell’anca è possibile risolvere il conflitto che porta alla condizione patologica.
Questo intervento è minimamente invasivo, ma richiede un periodo di riposo e diverse sedute di fisioterapia nel periodo post-operatorio.
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