Ascaridiasi: che cos'è e quali sono i sintomi

L’ascaridiasi è una parassitosi molto diffusa che colpisce frequentemente i bambini e interessa prevalentemente i paesi poveri e in via di sviluppo, dove le condizioni igieniche risultano per lo più scarse o comunque insufficienti

L’Infezione è provocata dall’Ascaris lumbricoides, un verme, rotondo e di colore rosa, le cui uova, ingerite dall’uomo o dagli animali, si schiudono nell’intestino dove crescono fino a raggiungere una lunghezza tra i 15 e i 40 cm (la dimensione varia tra maschi e femmine).

Il clima caldo-umido è particolarmente favorevole per la sopravvivenza e lo sviluppo delle uova liberate dall’organismo infetto, tuttavia la loro resistenza ne giustifica la presenza anche nei paesi a clima temperato o artico.

Come si trasmette l’ascaridiasi: il ciclo vitale del parassita

L’ascaridiasi è una parassitosi che rientra nelle infezioni a trasmissione oro-fecale e si contrae, quindi, ingerendo cibi contaminati o portando le mani sporche in bocca.

Le uova di Ascaridi rilasciate nel terreno o nell’acqua attraverso le feci restano infettive, qualora le condizioni ambientali sono favorevoli, anche per anni.

Le femmine del verme rilasciano nel terreno ogni giorno centinaia di uova.

Le uova ingerite si schiudono nell’intestino rilasciando delle larve che sono già capaci di risalire lungo la parete dell’organo fino a raggiungere prima il fegato e poi i polmoni.

Proprio nei capillari polmonari le larve iniziano a crescere e dopo una decina di giorni, per la tosse che provocano nell’individuo, risalgono trachea e faringe.

Mentre alcune vengono di fatto “vomitate” altre si riversano nell’intestino tenue, che è il luogo congeniale al loro pieno sviluppo.

Nutrendosi proprio del contenuto intestinale (senza tuttavia che questo provochi danni all’organo) raggiungono lo stadio di maturità del loro ciclo vitale.

Di questi parassiti le femmine inizieranno a produrre le loro 200 mila uova al giorno che verranno espulse tramite defecazione, dando inizio ancora una volta al loro ciclo vitale.

Segni e sintomi dell’ascaridiasi

I primi sintomi che si manifestano dopo il contagio sono dolori addominali, a cui si aggiungono i sintomi più comuni dei disturbi intestinali quindi diarrea e/o stipsi.

Quando il contagio interessa i polmoni oltre alla tosse, si verificano manifestazioni di vomito, e alcuni sintomi propri delle patologie alle vie respiratorie come allergia, asma, bronchiti, sindrome di Loeffler, ecc.

Nei casi più gravi l’infezione può provocare occlusioni intestinali e perforazioni alle pareti dell’intestino.

Diagnosi di ascaridiasi e terapia

L’ascaridiasi può essere diagnosticata attraverso l’esame microscopico delle feci, che in caso di infestazione, contengono una grande quantità di uova del parassita.

La Terapia prevede l’uso di farmaci antiparassitari, ma, come per le altre patologie e trasmissione oro-fecale, l’arma migliore resta la prevenzione, che si basa innanzitutto sull’applicazione di norme igieniche basilari: lavare accuratamente frutta e verdura, lavare sempre e con cura le mani (attenzione soprattutto all’igiene dei bambini!), evitare il contatto con acqua e cibi contaminati.

Altre modalità di prevenzione dovrebbero essere poi ovviamente applicate a monte.

Ad esempio, è piuttosto consueto che nei paesi poveri i terreni vengano concimati con le feci, questa pratica dovrebbe essere invece evitata proprio per arginare la diffusione del parassita.

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