Balbuzie o disfluenza transitoria di sviluppo

La comparsa delle prime disfluenze verbali a rischio di cronicizzazione (balbuzie) si situano generalmente intorno ai tre/sei anni, periodo in cui il bambino compie uno sforzo considerevole per l’apprendimento della lingua

Baluzie e regressione spontanea

Dal “dominio nucleare” della parola (stadio della parola frase. “pane”…al posto di …”dammi il pane..”) verso i tre anni il bambino affronta l’esplosione della frase, e con la scuola dell’obbligo l’espansione del lessico e della sintassi con la richiesta (scolastica) di un codice linguistico elaborato rispetto al personale codice ristretto.

Per la studiosa L.Rustin in una ricerca condotta nel 1992 su un campione di 209 ragazzi balbuzienti, il 95% ha iniziato prima dei 7 anni, il 27 % prima dei 3 anni, e il 5% dopo i 7 anni.

Si consideri come il 40-70/80 % dei ragazzi che balbettano regrediscono naturalmente verso una fluenza normale nell’adolescenza, senza alcun intervento terapico diretto.

Il rapporto tra questa percentuale e la possibilità di cronicizzare il disturbo, rende necessario professionalmente l’intervento precoce da parte di uno specialista e la prospettiva di un approfondimento dell’intervento preventivo contro l’idea comune di uno spontanea regressione, talvolta complicata da inopportuni interventi della sfera familiare e parentale coinvolta emozionalmente con il soggetto.

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L’intervento precoce non riguarda solamente la diagnosi precoce del sintomo (balbuzie, disfluenze) ma deve altresì preoccuparsi del suo sviluppo nel tempo

I risultati di una nostra ricerca confermano (in linea con studiosi quali Starweather e Conture) la presenza di alcuni elementi caratteristici nel linguaggio di un bambino a rischio (Tavola A) di futura cronicizzazione della disfluenza (balbuzie secondaria, evolutivamente stabile nel tempo):

ELEMENTI fonetici caratteristici del LINGUAGGIO a RISCHIO

Le disfluenze raggiungono più del 3/4%.

Quando in una serie di 100 parole si rilevano circa il 28/30% di prolungamenti sul totale delle difluenze presentate.

Quando sono presenti frequenti ripetizioni di fonemi e di sillabe della prima parola della frase.

La ripetizione di fonemi o sillabe rappresentano più dell’1% delle interruzioni verbali (sul totale di circa 200 sillabe con valore comunicativo).

Quando la perdita del contatto visivo supera circa il 50% del tempo della relazione verbale.

Lo studioso Edmund Yairi afferma, a conferma della transitorietà del quadro logopatico, che bisogna attendere circa 20 mesi dall’insorgere della sintomatologia verbale per poter compiere una seria valutazione tra una balbuzie vera (cronica e stabilizzata) e una balbuzie temporanea, apparente e transitoria.

Questi criteri destinati più alla ricerca che alla clinica devono comunque orientare nell’esperienza terapeutica la presa in carico del disturbo da parte dello specialista al di là di considerazioni soggettive e riduttive.

Condividiamo con l’orientamento della ricerca internazionale la necessità di prendere in carico la famiglia nel momento in cui l’inquietudine del soggetto e la preoccupazione dei genitori divengono fattori negativi per lo sviluppo verbale.

Le reazioni emotive si confermano criteri di grande importanza nella prevenzione della balbuzie

Il quadro presentato non è esaustivo di tutti i segnali/sintomi che possono permettere di individuare i primi segnali di una balbuzie infantile, ma sono nella loro generalità i più comuni.

Per approfondire:

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