Barotrauma dell'orecchio e del naso: cos’è e come si diagnostica
Il barotrauma è un danno tissutale provocato da un cambiamento correlato alla pressione dei gas presenti nei compartimenti corporei
Può influenzare l’orecchio (provocando dolore alle orecchie, perdita dell’udito, e/o sintomi vestibolari) o dei seni (provocando dolore e congestione).
Le diagnosi di barotrauma talvolta richiedono test audiometrico e vestibolare
Il trattamento, quando necessario, può comportare decongestionanti, analgesici, e talvolta corticosteroidi orali o riparazione chirurgica di gravi lesioni interne o all’orecchio medio o al seno.
L’immersione può lesionare l’orecchio esterno, quello medio e quello interno.
Generalmente, sub esperti lamentano senso di pienezza dell’orecchio e dolore durante la discesa; se la pressione non è rapidamente equilibrata, si può verificare emorragia dell’orecchio medio o rottura della membrana timpanica.
Durante l’immersione l’ingresso di acqua fredda nell’orecchio medio può provocare vertigini, nausea, disorientamento.
Esaminando il canale uditivo, la membrana timpanica può mostrare congestione, emotimpano, perforazione, o mancanza di mobilità durante l’insufflazione di aria con un otoscopio pneumatico; è solitamente presente una perdita dell’udito trasmissiva.
Il barotrauma dell’orecchio interno spesso implica la rottura completa della finestra rotonda o ovale, che causa acufeni, perdita dell’udito di tipo neurosensoriale, vertigine, nausea e vomito.
La conseguente fistola labirintica e la fuoriuscita della perilinfa possono danneggiare definitivamente l’orecchio interno.
Il barotrauma dei seni paranasali colpisce il più delle volte i seni frontali, seguiti da quello etmoidale e dai seni mascellari.
I subacquei lamentano un lieve senso di pressione o addirittura un dolore opprimente, con una sensazione di congestione del seno interessato durante la salita o la discesa e talvolta epistassi.
Il dolore può essere forte, talvolta accompagnato da dolorabilità facciale alla palpazione.
Di rado, il seno può rompersi e causare pneumocefalo con dolore facciale o orale, nausea, vertigine o cefalea.
La rottura di un seno mascellare può causare una raccolta di aria retro-orbitale con diplopia dovuta a una disfunzione oculomotoria. La compressione del nervo trigemino nel seno mascellare può causare parestesie facciali.
L’esame obiettivo può rilevare dolorabilità dei seni o epistassi.
Diagnosi di barotrauma a naso o orecchio
- Test audiometrico e vestibolare
I pazienti con sintomi di barotrauma dell’orecchio interno devono essere esaminati per indagare segni di disfunzione vestibolare e sottoposti ad audiometria formale, test vestibolari, ed eventualmente alla chirurgia.
La diagnostica per immagini (p. es., radiografie standard [dirette], TC) non è necessaria per la diagnosi di barotrauma dei seni in assenza di complicanze, ma la TC è utile nel caso si sospetti una rottura dei seni.
Trattamento di barotrauma a naso o orecchio
- Decongestionanti e analgesici
Talvolta corticosteroidi per bocca, terapia chirurgica, o entrambi
La maggior parte delle lesioni barotraumatiche delle orecchie e dei seni guarisce spontaneamente e richiede solo un trattamento sintomatico e un follow up ambulatoriale.
Il trattamento farmacologico in caso di barotrauma dei seni o dell’orecchio medio è identico.
Decongestionanti (solitamente ossimetazolina 0,05%, 2 puff per narice 2 volte/die dai 3 ai 5 giorni o pseudoefedrina da 30 mg a 60 mg per via orale da 2 a 4 volte/die fino a un massimo di 240 mg/die dai 3 ai 5 giorni) possono favorire la decongestione.
I casi gravi possono essere trattati con corticosteroidi nasali. Il dolore può essere controllato con FANS od oppiacei.
In presenza di sanguinamento o di petecchie emorragiche, sono indicati gli antibiotici (p. es., amoxicillina 500 mg per via orale ogni 12 h per 10 giorni e trimetoprim/sulfametossazolo 1 compressa a doppio dosaggio per via orale 2 volte/die per 10 giorni).
Per il barotrauma dell’orecchio medio, alcuni medici prescrivono anche un breve ciclo di corticosteroidi orali (p. es., prednisone 60 mg per via orale 1 volta/die per 6 giorni, da ridurre nell’arco di 7-10 giorni).
È consigliata la consulenza di un otorinolaringoiatra in caso di sintomi gravi o persistenti. La chirurgia urgente (p. es., per la riparazione diretta di una rottura della finestra rotonda o ovale, miringotomia per drenare il liquido dall’orecchio medio, decompressione sinusale) può essere necessaria in caso di gravi lesioni dell’orecchio interno o medio o dei seni.
Prevenzione
Durante un’immersione, il barotrauma dell’orecchio durante la discesa può essere evitato deglutendo frequentemente o espirando con le narici chiuse per dilatare le tube di Eustachio ed equilibrare la pressione tra l’orecchio medio e l’ambiente esterno.
La pressione dietro i tappi per le orecchie non può essere equilibrata, per cui essi non vanno utilizzati per le immersioni.
La profilassi con ossimetazolina 0,05% in spray nasale 2 sprays per narice 2 volte/die o pseudoefedrina 30 a 60 mg per via orale 2 o 4 volte/die fino a un massimo di 240 mg/die, a partire da 12-24 h prima dell’immersione, può ridurre l’incidenza di barotrauma dell’orecchio e dei seni paranasali.
Non ci si deve immergere se la congestione non si risolve o se sono presenti infezione delle vie aeree superiori o rinite allergica non controllata.
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