Calcolosi urinaria in età pediatrica: che cos’è, come si cura
Consiste nella formazione di calcoli nelle vie urinarie. La prognosi è buona se viene fatta una diagnosi precoce della malattia
La calcolosi urinaria o urolitiasi consiste nella formazione di calcoli nelle vie urinarie
A differenza dell’adulto, la localizzazione dei calcoli è prevalentemente renale e la percentuale di ricaduta è 5 volte maggiore, in quanto associata il più delle volte ad alterazioni metaboliche, quali ad esempio la cistinuria o l’ossaluria e altre malattie genetiche.
Negli ultimi anni l’incidenza della calcolosi reno-ureterale in età pediatrica è aumentata di circa il 20%, probabilmente per le diverse abitudini alimentari e per l’incremento dell’obesità.
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Quali sono le cause della calcolosi urinaria?
Il calcolo è una massa dura che si sviluppa da cristalli che prendono origine dalle urine e si accrescono già all’interno dei tubuli renali (strutture intrarenali).
La maggioranza dei calcoli sono formati da ossalato di calcio e fosfato di calcio. Più raramente sono formati da cistina (cistinuria) o da acido urico.
In molti casi la malattia si presenta come un problema isolato ma in casi meno frequenti – circa l’1-2% – può essere causato da malattie malformative delle vie urinarie.
Calcolosi urinaria in età pediatrica, quali sono i sintomi?
Rispetto al paziente adulto, i sintomi con i quali la malattia può manifestarsi sono differenti e sono spesso legate all’età del bambino.
In alcuni casi la diagnosi è occasionale, ad esempio a seguito di una ecografia dell’addome eseguita per altre indicazioni quali dolori addominali ricorrenti, sospette infezioni delle vie urinarie o semplicemente a seguito di una ecografia di controllo.
In altre situazioni l’unico sintomo è rappresentato dalla presenza di sangue più o meno abbondante nelle urine: la cosiddetta ematuria.
Nei bambini più grandi il sintomo è spesso più chiaro e si manifesta con quella che viene denominata colica reno-ureterale: dolore acuto al fianco che si irradia verso l’inguine, molto intenso, può essere associato a nausea, vomito e malessere generale.
Come di fa la diagnosi?
Il riconoscimento dei sintomi rappresenta il primo passo verso la diagnosi;
L’Ecografia renale e vescicale è lo strumento diagnostico di prima scelta a volte suggerito in maniera perspicace dal curante di base;
La radiografia diretta dell’addome con adeguata preparazione intestinale può rappresentare il passo successivo: rappresenta uno step successivo su indicazione dello specialista urologo;
La TC apparato urinario senza mezzo di contrasto rappresenta l’accertamento più completo ed è sempre eseguito a seguito di indicazione dello specialista urologo soprattutto nei casi di calcolosi complesse precedentemente valutate ecograficamente (i multiple o che coinvolgono buona parte della via escretrice del rene, sospetti calcoli ureterali non visualizzati all’esame ecografico o all’RX diretta addome).
Come si cura la calcolosi urinaria in età pediatrica?
Nei casi di calcolosi di dimensioni esigue (microlitiasi) anche multiple (2-3 mm) è consigliabile un attento monitoraggio, prescrizione di terapia medica con integratori a base di citrato di potassio e abbondante idratazione.
Nei casi in cui è necessario un trattamento più incisivo, la scelta della tecnica appropriata per il trattamento della calcolosi dipende dalla composizione e dalle dimensioni dei calcoli, dalla loro posizione e dalla anatomia delle vie urinarie.
La litotrissia extracorporea (ESWL Extracorporeal Shock Wave Lithotripsy)
È indicata in alcuni casi che presentano calcoli singoli di dimensioni intorno a 1 cm.
Consiste nell’impiego di un apparecchio in grado di generare onde d’urto acustiche ad alta energia e di focalizzarle sul calcolo che viene così frantumato. I frammenti, di piccole dimensioni, vengono espulsi con le urine.
La ureterolitotrissia endoscopica (RIRS: Retrograde IntraRenal Surgery)
È la più indicata per calcoli presente nell’ uretere lombare e pelvico con calcoli di dimensioni non superiori ai 2 cm in bambini che hanno un’età superiore ai 2-3 anni.
Si introduce una sonda endoscopica denominata “ureterorenoscopio” dapprima nell’uretra, poi nella vescica e si risale quindi lungo l’uretere fino al calcolo.
Con un apposito laser si frantuma il calcolo e i frammenti vengono raccolti ed estratti per mezzo di appositi “cestelli”.
La tecnica richiede strumenti delicati e una non indifferente manualità ed esperienza. Con l’avvento degli ureteroscopi flessibili tale tecnica ha raggiunto livelli di eccellenza.
La nefrolitototrissia percutanea (PCNL: PerCutaneous NephroLithotomy)
Per alcune forme di calcolosi renale, specialmente per le forme a stampo e multiple (calcoli di cistina, calcoli a stampo del gruppo caliceale inferiore o con diametro tra i 2 e 3 cm) la procedura terapeutica migliore è rappresentata dalla nefrolitototrissia percutanea (PCNL).
Come si previene la urolitiasi?
La prevenzione è soprattutto indicata nei bambini che hanno una familiarità di primo grado (madre, padre, fratelli, nonni).
Si cerca soprattutto di dare corrette indicazioni ai genitori e al pediatra di base riguardo un adeguato apporto idrico, una dieta iposodica, normocalorica, normoproteica da prescrivere fin dallo svezzamento.
Prognosi della urolitiasi:
Nei casi in cui vi è una diagnosi precoce della malattia la prognosi è favorevole.
Nei casi in cui la diagnosi viene fatta in ritardo per assenza di sintomi e la malattia provoca un’ostruzione della via escretrice con sofferenza renale, la prognosi può essere grave, anche con perdita funzionale grave del rene.
Si tratta, fortunatamente, di casi molto rari.
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