Candida: definizione, sintomi, diagnosi e trattamento dell’infezione vaginale
La candida è un’infezione vaginale che interessa moltissime donne ma che è semplice da individuare e trattare
Questo fungo infatti è molto comune e questo tipo di infezione può essere causato da diversi fattori.
Solitamente questa patologia si manifesta con sintomi differenti, che possono essere bruciore e prurito intimo, ma anche arrossamento e gonfiore delle labbra vaginali.
I sintomi della candida sono moltissimi e possono variare a seconda del tipo di infezione che si contrae, della gravità e di abitudini di vita come i rapporti sessuali non protetti.
La candida colpisce in particolare le donne in età fertile, dai 18 anni
Esistono diverse specie di Candida responsabili di infezioni vaginali, ma quella più diffusa è sicuramente la Candida albicans, che è stata associata a circa l’85% delle forme di candidosi vaginale.
È importante conoscerne sintomi e cause al fine di prevenire questa patologia che può essere molto fastidiosa e dolorosa se non trattata adeguatamente.
Ecco tutte le informazioni sulla candida.
Cos’è la Candida
Quando si tratta la tematica delle infezioni vaginali, la candida è sicuramente tra le prime ad essere discusse.
Questa particolare infezione è provocata da dei funghi da cui spesso prende il nome, come la Candida albicans.
Nelle donne in età fertile la Candida è un ospite normale della flora microbica vaginale, infatti può essere spesso presente senza però provocare alcun sintomo o danno.
In alcuni casi però quando l’equilibrio naturale della flora batterica vaginale viene compromesso, la proliferazione di questo fungo diventa eccessiva portando a diversi disagi.
I funghi infatti diventano patogeni e portano allo sviluppo di molti sintomi.
Per comprendere questo equilibrio bisogna ricordare che la Candida è un fungo saprofita e commensale che vive all’interno delle mucose intestinali e vaginali.
Oltre l’80% degli individui sani ospita infatti questo fungo all’interno del proprio corpo, solitamente nell’orofaringe e nella vagina.
Il motivo per cui questo microrganismo generalmente non crea problematiche è dovuto al fatto che si tratta di un lievito capace di vivere in simbiosi con l’organismo.
Il corpo è in grado di controllarne la riproduzione e la proliferazione ma in alcuni casi questo controllo viene meno e la proliferazione incontrollata della Candida porta alla patologia ad essa correlata, chiamata candidosi.
Pur essendo molto più colpite le donne, le infezioni da Candida possono manifestarsi anche nell’uomo.
I sintomi della Candida
I sintomi della candidosi sono solitamente un forte prurito alle zone genitali, nonché secrezioni vaginali biancastre.
Le perdite tipiche della candida somigliano solitamente alla ricotta o al latte cagliato e possono comportante anche irritazione e gonfiore.
Il dolore può essere persistente e interessare la vulva e la vagina, non solo durante i rapporti sessuali ma anche a riposo.
È assolutamente sconsigliato avere rapporti sessuali quando si presentano questi sintomi in quanto potrebbero peggiorare l’infezione, ma anche perchè vi è un concreto rischio di infettare anche il partner.
Tra i sintomi della candidosi più comuni ci sono quindi:
- bruciore e prurito ai genitali femminili
- dolore alla vulva, l’ingresso della vagina
- secchezza intima
- arrossamento
- gonfiore delle labbra vaginali
- perdite di liquido biancastro
- dolore durante il rapporto sessuale e la minzione
- nei casi più complicati, ulcerazioni della mucosa vaginale e cute lesionata nell’area genitale
Cause della Candida vaginale
Le cause della infiammazione da Candida sono molte e spesso possono essere combinate tra loro.
Come anticipato, la Candida e i suoi sintomi appaiono quando il fungo solitamente presente nell’organismo in forma dormiente o in quantità inoffensive prolifera, portando a un forte squilibrio e allo sviluppo di uno stato infiammatorio
Tra le cause della candidosi possono esserci fattori non modificabili, come la predisposizione o la reazione del corpo agli ormoni della crescita, mentre altri modificabili, come l’attività fisica.
Tra le cause della candidosi non modificabili e predisponenti ci sono quindi sicuramente gli estrogeni.
Questi ormoni sessuali tipici dell’organismo femminile possono portare a una maggiore facilità di passaggio della Candida da una forma dormiente a una patogena.
Durante la pubertà gli sbalzi ormonali e la crescita possono facilitare lo sviluppo di queste infiammazioni vaginali.
Tra le cause predisponenti ma modificabili della candidosi ci sono l’alimentazione e l’attività fisica.
L’assunzione di zuccheri e alimenti molto calorici può favorire la proliferazione funginea dovuta agli alti livelli di glucosio nel sangue.
Lo stile di vita pigro e la mancata attività fisica sono altri due fattori facilitanti per lo sviluppo di candidosi.
Una causa della candidosi molto comune è l’assunzione di antibiotici.
Queste terapie infatti portano a indebolire ed alterare la microflora, non solo vaginale bensì anche intestinale.
Per questo motivo quando si assumono antibiotici può essere comune soffrire di candidosi o di infiammazioni batteriche: il sistema immunitario è più debole e permette ai batteri di proliferare.
Tra le cause modificabili ci sono anche lo stress e l’igiene intima eccessiva o scarsa.
Infine anche l’utilizzo di biancheria intima sintetica o di jeans molto stretti possono portare a un’alterazione della flora batterica vaginale e, di conseguenza, alla formazione di infiammazioni.
La candidosi infine può essere anche causata da una predisposizione genetica: purtroppo infatti i soggetti predisposti soffrono di questa patologia con frequenza, probabilmente a causa di deficit del sistema immunitario o di ulteriori malattie come il diabete.
Tra i fattori che possono aumentare il rischio ci sono inoltre l’utilizzo di alcuni farmaci come i corticosteroidi e i contraccettivi orali, il diabete non trattato, la chemioterapia, l’HIV, l’anemia, il tabagismo o l’abuso di alcol e l’inquinamento.
Diagnosi della Candida
La diagnosi della candidosi è abbastanza semplice, in quanto il medico è in grado di riconoscere moltissime forme di infezione vaginale dai sintomi comuni che il paziente riporterà.
In alcuni casi però il medico curante può richiedere esami approfonditi al fine di individuare la natura dell’agente infettivo.
Tra le diverse tipologie di Candida ci sono: Candida albicans, Candida kefyr, Candida tropicalis, Candida glabrata, Candida parapsilosis e Candida krusei.
Degli esami specifici possono essere richiesti non solo per la candidosi vaginale, bensì anche per casi di balanite (ossia la versione maschile di questa diagnosi), la candidosi intestinale, esofagea o sistemica.
Un esame prescritto spesso dai medici e dai ginecologi per approfondire la tipologia di Candida è quello miscroscopico e colturale.
Per effettuare l’analisi viene prelevato un piccolo campione dell’area infetta, che verrà poi analizzata e studiata in laboratorio per verificare che l’infezione appartenga a una specifica specie.
Un altro esame che può essere prescritto è l’endoscopia, ma tale procedura viene riservata soprattutto ai casi di infezioni respiratorie o gastrointestinali.
Con una broncoscopia o una colonscopia è possibile analizzare il tessuto infettato.
Differenza tra Candidosi e Vaginosi Batterica
Spesso si tende a confondere le vaginosi batteriche con la candidosi: anche se sono entrambe infezioni che interessano le aree genitali femminili, hanno sintomi e cure diverse tra loro e per questo è importante differenziarle.
Come finora descritto, la causa della candidosi è da rintracciare nella proliferazione di funghi che portano all’infiammazione batterica.
Anche la vaginosi è un’infiammazione che tuttavia non è causata da funghi bensì da altri tipi di alterazione della flora vaginale.
Soprattutto in età fertile è comune che il pH vaginale venga alterato e che la flora batterica venga modificata portando a un cambiamento dei lattobacilli solitamente presenti.
La vaginosi consiste quindi in un’interruzione dell’equilibrio dell’ecosistema vaginale, che determina lo sviluppo di infiammazione
Anche per quanto riguarda i sintomi, quelli della candidosi sono diversi da quelli della vaginosi.
Mentre nel primo caso si prova spesso dolore, bruciore o forte fastidio, nel caso della vaginosi invece è possibile notare delle secrezioni grigio/biancastre dall’odore forte o perdite acquose.
Le due infiammazioni hanno quindi sintomi e trattamenti differenti, per questo è importante chiedere l’intervento di uno specialista che potrà misurare il pH vaginale, valutare i sintomi ed eventualmente richiedere accertamenti specifici.
Curare la Candida
La cura per la candidosi consiste nel prescrivere al paziente terapie che prevedono l’impiego di medicinali ad alto potere antifungineo, attraverso farmaci con proprietà antimicotiche.
Molti di questi farmaci sono rappresentati di base dal clotrimazolo, dal fenticonazolo e dal miconazolo.
Solitamente queste terapie possono essere applicate per via locale attraverso creme vaginali o ovuli da inserire nella vagina.
In alternativa si possono assumere delle compresse per via orale, ma è una una soluzione meno comune.
Solitamente infatti è sufficiente utilizzare un tipo di somministrazione topica, mentre le medicine in via orale possono essere utilizzate come supporto in casi più gravi.
La terapia per l’infezione può essere lunga e richiede molta pazienza al fine di risolvere definitivamente la problematica.
Generalmente infatti dopo il primo trattamento il problema potrebbe persistere e non essere stato risolto definitivamente, a causa dell’intensità dell’infiammazione.
È necessario fornire al sistema immunitario il tempo per eliminare l’infezione e rinforzarsi nuovamente.
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