Cannabis e salute: tra legalizzazione e uso medico

Tra legalizzazione, usi medici e impatti sulla salute, la cannabis è al centro di un dibattito globale

La cannabis, una pianta dalle molteplici sfaccettature, sta guadagnando sempre più terreno a livello globale, sia in ambito medico che ricreativo. Mentre alcuni paesi hanno intrapreso la via della legalizzazione, altri ne regolamentano l’uso terapeutico, offrendo nuove prospettive e sollevando interrogativi sulla sua sicurezza.

Effetti sulla salute: luci e ombre

La cannabis, nonostante sia spesso percepita come una sostanza “naturale” e sicura, può avere effetti significativi sulla salute fisica e mentale. Studi recenti hanno evidenziato una serie di problemi potenziali, tra cui disturbi cognitivi, disturbi psicotici e depressione. Particolarmente preoccupante è il fatto che fino a un terzo delle persone che sperimentano un disturbo psicotico indotto da sostanze sviluppano poi la condizione più permanente della schizofrenia.

Inoltre, l’uso cronico di marijuana può causare problemi a livello orale, come l’ipertrofia gengivale. Gli esperti si preoccupano soprattutto dell’impatto sulla salute mentale degli adolescenti, in quanto il loro cervello attraversa un periodo critico di maturazione. Gli adolescenti che fanno uso regolare di cannabis hanno il 37% di probabilità in più di sviluppare la depressione entro la prima maturità rispetto a chi non ne fa uso.

Tuttavia, non tutti gli studi hanno evidenziato effetti negativi sulla salute fisica. Una recente ricerca condotta su coppie di gemelli ha rilevato che il consumo di cannabis non è associato a problemi cardiovascolari o altri problemi di salute fisica. Questi risultati sembrano contrastare con la tesi dei proibizionisti, secondo cui i danni sulla salute, soprattutto dei giovani, sarebbero il principale motivo per mantenere il divieto.

La legalizzazione: un fenomeno globale

La situazione normativa riguardo alla cannabis varia notevolmente a livello internazionale. Mentre alcuni paesi, come Canada, Malta, Sudafrica e Uruguay, hanno legalizzato l’uso ricreativo, altri ne consentono solo l’utilizzo medico, come in Italia. Tuttavia, la recente sentenza della Corte Suprema brasiliana ha decriminalizzato la coltivazione di cannabis per uso personale.

Nonostante i passi avanti, l’International Narcotics Control Board (INCB) delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per il fatto che l’industria della cannabis stia alimentando un uso sempre maggiore della droga, pubblicizzando i propri prodotti “in particolare ai giovani, in modi che riducono la percezione del rischio”. Inoltre, i dati mostrano che in tutte le giurisdizioni in cui la cannabis è stata legalizzata, i problemi di salute legati alla sua assunzione sono aumentati.

Usi medici: una nuova frontiera

Oltre all’uso ricreativo, la cannabis sta guadagnando terreno anche in ambito medico. Attualmente, l’utilizzo di Cannabis Terapeutica è legale in oltre 50 paesi, tra cui Argentina, Australia, Canada, Germania, Italia, Israele e Uruguay. Questi paesi ne consentono l’uso per il trattamento di diverse condizioni, come dolore cronico, nausea e vomito indotti dalla chemioterapia, spasticità muscolare nella sclerosi multipla e disturbi del sonno.

Nonostante le potenzialità terapeutiche, l’uso medico della cannabis rimane un argomento controverso. Alcuni esperti sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per comprendere appieno i suoi effetti e garantire la sicurezza dei pazienti.

Un argomento complesso

La cannabis, con i suoi effetti contrastanti sulla salute, sta diventando un fenomeno globale, con paesi che ne regolamentano l’uso medico e altri che ne hanno legalizzato l’utilizzo ricreativo. Mentre alcuni studi evidenziano problemi di salute mentale e fisica, altri suggeriscono che il consumo di cannabis non sia associato a gravi conseguenze sulla salute fisica. Questa complessità richiede un approccio equilibrato e basato sull’evidenza scientifica, al fine di comprendere appieno i rischi e i benefici della cannabis, sia in ambito medico che ricreativo.

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