Cardiologia chiusa, ma il 118 non lo sa. Anziano muore d'infarto
Alla procura di Velletri è stata presentata una denuncia «nei confronti di persone da identificare per il reato di omicidio colposo». Indipendentemente dagli esiti legali, resta la storia di un uomo colpito da infarto all’alba e portato in un ospedale di Frascati, dove com’è noto, l’unità di terapia intensiva cardiologia è chiusa per lavori.
Poco dopo le nove del mattino, il 78enne muore senza avere avuto le cure necessarie che forse avrebbero potuto salvargli la vita.
Secondo il racconto dei familiari, il 118 viene chiamato alle sei, mezz’ora dopo arriva l’ambulanza, senza medico, e il personale del mezzo verifica che i sintomi sono associabili a un sospetto infarto, comunica l’intenzione di trasportare il paziente di Frascati, dove arriva poco prima delle 7.30.
Il pronto soccorso conferma la diagnosi, ma anche la necessità di trasportare il paziente in un altro ospedale per procedere a un intervento di angioplastica. Purtroppo nel frattempo le condizioni del paziente peggiorano fatalmente e alle 8.30, l’uomo risulta deceduto.
C’è da chiedersi perché il malcapitato non sia stato portato subito nel più vicino ospedale di Roma, dove probabilmente sarebbe stato soccorso in tempo.