CEPE e OMS sollecitano la ricerca per prepararsi a una prossima pandemia
Nuovo appello congiunto a ricercatori e governi per rafforzare e accelerare la ricerca globale, con un approccio rivoluzionario
Prepararsi alla prossima pandemia è una sfida globale che richiede una strategia innovativa. La Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno lanciato un appello congiunto a ricercatori e governi per rafforzare e accelerare la ricerca globale, con un approccio rivoluzionario.
Oltre il singolo virus: studiare intere famiglie di agenti patogeni
Tradizionalmente, la ricerca si è concentrata su specifici virus ritenuti ad alto rischio pandemico. CEPI e OMS propongono ora di espandere lo spettro di analisi, studiando intere famiglie di patogeni che possono infettare l’uomo, indipendentemente dalla loro percezione di rischio immediato. L’idea è quella di utilizzare “patogeni prototipo” come guide per comprendere meglio intere famiglie di agenti infettivi, preparandoci a scenari sconosciuti.
Immaginiamo la ricerca come una strada illuminata
Il nuovo approccio è stato paragonato a una persona che cerca le chiavi smarrite su una strada buia (la prossima minaccia pandemica). La luce del lampione rappresenta i patogeni ben studiati e ad alto potenziale pandemico. Studiando i “patogeni prototipo”, ampliamo l’area illuminata, acquisendo conoscenze sulle famiglie di agenti che potrebbero celarsi nell’oscurità. Questa “oscurità” rappresenta diverse zone del mondo, specialmente quelle con risorse limitate e alta biodiversità, ancora poco monitorate e studiate. Proprio in questi luoghi potrebbero annidarsi nuovi patogeni, ma mancano le infrastrutture e i mezzi per una ricerca completa.
Collaborazione scientifica su scala globale
L’OMS e la CEPI sottolineano l’importanza di una ricerca collaborativa a livello globale. Più di 200 scienziati provenienti da oltre 50 paesi hanno partecipato alla valutazione di 28 famiglie di virus e un gruppo centrale di batteri, comprendenti ben 1652 patogeni. La priorità è stata data a quelli con potenziale pandemico, considerando fattori come la modalità di trasmissione, la virulenza e la disponibilità di test diagnostici, vaccini e trattamenti.
Una rete globale di ricerca collaborativa
Per facilitare questo processo, l’OMS sta creando un “Collaborative Open Research Consortium” (CORC) per ogni famiglia di patogeni, con un Centro Collaboratore dell’OMS che funge da centro di ricerca per ciascuna famiglia. Questi CORC riuniranno ricercatori, sviluppatori, finanziatori, enti regolatori, esperti di sperimentazione e altre figure chiave, con l’obiettivo di promuovere una maggiore collaborazione e una partecipazione equa, in particolare da quelle regioni dove i patogeni sono più diffusi o a rischio di diffusione.
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