Che cosa sono i porri della pelle?
I porri della pelle sono delle piccole escrescenze, non pericolose per la salute, che, però, possono essere causa di stress e fastidi
Spesso compaiono su mani e piedi, ma possono presentarsi anche in zone più nascoste del corpo.
Possono presentarsi anche in soggetti giovani con difese immunitarie basse e sono molto diffusi.
Con questo termine si indicano varie tipologie di escrescenze, sicuramente le più conosciute sono le verruche, che, essendo causate da un virus, sono molto contagiose.
Solitamente non presentano complicazioni particolari e evolvono in patologie maligne o più gravi.
Si tratta però di formazioni fastidiose che possono provocare imbarazzo, soprattutto se compaiono, come spesso accade, in zone particolarmente evidenti.
Solitamente è raro che il medico richieda degli esami approfonditi e un primo appuntamento dal dermatologo è sufficiente per stabilire la natura della lesione.
I trattamenti comprendono interventi poco invasivi o prodotti naturali che, soprattutto per i porri più piccoli, possono contribuire a ridurne le dimensioni.
Un porro della pelle è, quindi, una neoformazione benigna e non pericolosa per la salute del paziente
Il fastidio che provoca è solamente estetico: i porri della pelle non possono degenerare in neoplasie o tumori maligni.
Può accadere, però, che il porro, soprattutto se diventa molto grande, corra il rischio di subire reumatismi che portano al suo distacco, con conseguente sanguinamento e rischio di infezione cutanea.
Un porro della pelle compare per contatto soprattutto nei momenti in cui il sistema immunitario è più debilitato a causa dello stress, di una malattia o di una cattiva alimentazione.
Alcuni soggetti sono più predisposti a contrarre il virus, per motivi genetici.
Tipologie di porri della pelle
I porri tendenzialmente non sono pericolosi ma sono antiestetici e possono anche causare fastidi di vario genere.
Con questo termine, in realtà, si indicano diversi tipi di escrescenze che hanno cause diverse e manifestazioni simili.
I porri comuni sono le verruche, che si presentano come piccole escrescenze, localizzate prevalentemente su viso, mani, pianta dei piedi e genitali (in tal caso sono chiamate anche condilomi o creste di gallo).
Queste escrescenze non evolvono in tumori maligni, ma possono trasmettere il Papillomavirus, che ne è la causa.
Un’altra formazione a cui spesso si attribuisce il nome di porro è il cosiddetto “fibrocheratoma digitale”, un’escrescenza che compare sulle dita di mani e piedi e si differenza dalle normali verruche perché è separata dalla pelle circostante da un solco.
Si tratta di un fibroma duro che non evolve.
Infine, il nome “porro” viene usato per indicare i “fibromi penduli”, escrescenze di forma allungata attaccati attraverso un sottile peduncolo, che permette di distinguerli da altre escrescenze cutanee, come le verruche.
Compaiono soprattutto vicino al collo, alle ascelle e attorno agli occhi. In genere sono grandi pochi millimetri, ma in alcuni casi possono raggiungere il centimetro di diametro.
Compaiono per cause genetiche e non sono collegati alla comparsa di tumori. Vanno tolti solo se danno fastidio per via della posizione o per ragioni estetiche.
Ci sono poi delle tipologie di porri che si differenziano per la forma:
- quelli plantari, che si trovano sulla pianta del piede (confusi spesso con calli perchè sono ruvidi al tatto e soggette a desquamazione e ispessimenti);
- quelli piani, che sono piatti e non troppo grandi, un po’ in rilievo e con una colorazione che va dal grigio al marrone. Di solito interessano il viso o le braccia ma possono comparire anche intorno alle unghie e sulle ginocchia;
- quelli filiformi, che si presentano come sottili escrescenze intorno alla bocca o al naso, di colore bianco o grigio;
- quelli periungueali che crescono nelle vicinanze delle unghie oppure sulle unghie stesse e di solito sono la tipologia di verruche più dolorosa.
Tendenzialmente i porri hanno una forte componente genetica
Nella stessa famiglia più soggetti hanno la tendenza a sviluppare tali escrescenze ed è per questo che una delle prime domande che il dermatologo pone riguarda proprio la presenza di questo disturbo nella storia familiare.
“Porro” in realtà è un termine che viene usato comunemente per indicare diverse formazioni che compaiono sulla pelle, ma nella maggior parte dei casi si tratta di verruche, ovvero lesioni di origine virale, il cui virus responsabile è il Papilloma virus (HPV).
Questo significa che questi porri della pelle sono contagiosi e considerato che l’incubazione del virus può avvenire anche in 6 mesi è molto alta la probabilità di infettare altre persone.
Un’altra causa della loro comparsa può essere una condizione di diabete o di sovrappeso.
Tuttavia, potrebbero essere causati anche da sfregamento, per questo compaiono soprattutto in zone come mani, piedi, collo, ascelle, petto.
Per quanto riguarda le cause dei fibromi cutanei si ipotizza che questi siano da imputare allo sfregamento prolungato delle superfici cutanee.
Possono essere anche una conseguenza di una gravidanza: i cambiamenti ormonali che si verificano nel corpo della donna aumentano il rischio di sviluppare queste escrescenze.
É facile per un dermatologo diagnosticare i porri della pelle
Per effettuare la diagnosi di verruche comuni, in particolare, è necessaria una visita dermatologica durante la quale il medico, tramite la semplice osservazione dell’escrescenza, ne definisce l’entità.
In caso di dubbio, lo specialista potrà prelevare un piccolo campione da analizzare in laboratorio al fine di escludere altre patologie.
Nel caso dei fibromi penduli, anche di dimensioni considerevoli, dato che non destano preoccupazione clinica (sono detti anche acrocordoni), in genere non richiedono esami di laboratorio, radiografici o di altro tipo, ma eventualmente si procede con l’esame istologico.
All’esame emerge un derma papillare composto da fibre collagene liberamente disposte e capillari dilatati e vasi linfatici, senza strutture appendicolari.
Trattare i porri
Se i porri sono infiammati, causano dolore, sanguinano o si trovano in un punto del corpo particolarmente scomodo e soggetto a sfregamento, bisogna rivolgersi al dermatologo.
Il medico, infatti, può consigliare delle soluzioni per eliminare i porri della pelle che comprendono:
- crioterapia con azoto liquido da applicare direttamente sul porro, sfrutta il congelamento causato da questa sostanza (potrebbe richiedere più di una seduta ma di solito porta alla risoluzione del problema);
- l’impiego del laser (consiste nel sottoporre il porro a fonti laser che scaldano il tessuto fino a causarne la vaporizzazione, quindi si medica con una crema antibiotica e si tiene un cerotto per una settimana);
- l’elettrocoagulazione (operazione mediante elettrobisturi in cui si asporta la lesione con minima anestesia locale, se le dimensioni lo consigliano).
Nei casi più difficili si opta per il trattamento chirurgico mediante bisturi e alcuni di questi trattamenti richiedono l’utilizzo di una blanda anestesia (ad esempio una pomata) ma generalmente non sono molto dolorosi e durano solo pochi minuti.
L’unica avvertenza è che i porri potrebbero ripresentarsi anche nella stessa zona nonostante un intervento chirurgico.
Prevenirne la comparsa
Nel caso delle verruche, il contagio avviene toccando la lesione o gli oggetti con cui è stata a contatto (come gli asciugamani).
Quindi si possono evitare i porri causati da virus come il Papilloma, ovvero le verruche, semplicemente prestando attenzione.
Basta lavarsi spesso le mani, non toccare porri e verruche presenti sul proprio corpo o su quello di un’altra persona, non usare asciugamani di altri soggetti che ne soffrono e tenere sempre mani e piedi asciutti.
In palestra ed in piscina non bisogna fare mai la doccia a piedi nudi ma sempre con le ciabatte per evitare la comparsa delle verruche plantari.
Bisogna curare con attenzione lo stato di igiene della pelle (la presenza di lesioni cutanee facilita l’ingresso dei virus, mentre una pelle sana, bene idratata e priva di ferite è più resistente all’attacco virale).
Se stanno per comparire non bisogna tentare di bucarli o rimuoverli da sé ma piuttosto coprirli con una garza e rivolgersi ad un dermatologo.
Per approfondire
Emergency Live ancora più…live: scarica la nuova app gratuita del tuo giornale per iOS e Android
Fibromi penduli: che cosa sono e come appaiono?
Nevi: cosa sono e come riconoscere i nei melanocitari
Melanoma: l’autoesame con l’ABCDE
Come si riconosce e come si cura un melanoma
Nei: conoscerli per riconoscere il melanoma
Sintomi e cause del nevo di Spitz
Cos’è e come si presenta il nevo displastico?
Lesioni cutanee: differenza tra macula, papula, pustola, vescicola, bolla, flittene e pomfo
Come trattare le vittime di ustioni cutanee con RCP e primo soccorso
Lichen Planus: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure
Tumori maligni della pelle: il carcinoma a cellule basali (BCC), o Basalioma
Cisti sebacea: una panoramica su questa cisti epidermoide
Cisti epidermoide: sintomi, diagnosi e trattamento della cisti sebacea
Cos’è la cheratosi seborroica?
Cheratocongiuntivite: sintomi, diagnosi e trattamento di questa infiammazione dell’occhio
Psoriasi, una malattia che colpisce la mente oltre che la pelle
Dermatite allergica da contatto e dermatite atopica: le differenze
Eczema o dermatite da freddo: ecco cosa fare
La visita dermatologica per il controllo dei nei: quando farla
Manifestazioni cliniche della dermatite atopica
Pemfigo: scopriamo questa rara malattia autoimmune della pelle
Tumori della pelle, dall’auto ispezione ai controlli annuali: l’importanza della prevenzione
Cheratosi attinica, una panoramica su questa condizione pre-cancerosa
Ustione con acqua bollente: cosa fare/non fare in primo soccorso e tempi di guarigione
Classificazione delle lesioni cutanee
Melasma, un disturbo della pelle dovuto ad una ipermelanosi
Invecchiamento cutaneo? Non necessariamente: ecco cosa causa le macchie della pelle
Melanoma della pelle: tipologie, sintomi, diagnosi e le ultime cure
Melanoma: contro il tumore della pelle fondamentali la prevenzione e la visita dermatologica
Nevo displastico: definizione e trattamento. E’ il caso di preoccuparsi?