Che cos’è la cervicalgia? L’importanza di una corretta postura sul lavoro o durante il sonno
Un gran numero di persone lamenta dolori al collo (cervicalgia). Gran parte di queste sofferenze sono causate da posizioni scorrette durante il lavoro, nel sonno, alla guida, o sono conseguenza di incidenti che hanno alterato la delicata struttura della colonna vertebrale
In alcuni casi possono essere conseguenza, spesso temporanea, di interventi chirurgici sulle delicate strutture anatomiche che sono localizzate nel collo.
Nello spazio limitato del collo, si trovano a stretto contatto numerosi organi e strutture: lo attraversano, infatti, fondamentali vasi sanguigni ed elementi del sistema nervoso, come l’arteria carotide comune, la vena giugulare, il nervo vago, numerosi muscoli, il primo tratto degli apparati respiratorio e digerente ed è sede della tiroide e delle paratiroidi.
Le prime due vertebre cervicali hanno particolarità anatomiche che permettono alla testa una grande mobilità.
La cervicalgia non deve essere sottovalutata e quando se ne è afflitti è opportuno rivolgersi al medico per escludere la presenza di patologie di maggiore gravità.
Il collo ha possibilità di escursione molto estese e rappresenta uno dei complessi articolari più delicati del corpo.
Quali sono le cause della cervicalgia?
La cervicalgia si sviluppa a causa di uno stress meccanico esagerato e non corretto, che si indirizza a livello delle vertebre, dei dischi intervertebrali, dei legamenti e dei muscoli.
Questo stress può avvenire in maniera brusca e improvvisa, per esempio in seguito a un colpo di frusta dopo un incidente stradale, o può essere dovuto a sovraccarichi articolari prolungati nel tempo, provocati per esempio da una postura non corretta o dal mantenimento di particolari posizioni durante l’attività lavorativa.
Il dolore può svilupparsi anche in conseguenza di processi degenerativi tra cui si annoverano la degenerazione dei dischi intervertebrali e l’artrosi delle vertebre. Spesso queste cause sono concatenate tra loro.
Quando il dolore cervicale è più severo potrebbe essere provocato da ernie discali, che possono comprimere le radici nervose.
Più raramente, alla base della cervicalgia si riconoscono alcune problematiche infettive, vascolari, tumorali, neurologiche o reumatologiche.
In questi casi, tuttavia, il dolore cervicale non è il principale sintomo e il percorso diagnostico è spesso evidente da altre manifestazioni cliniche.
Quali sono i sintomi della cervicalgia?
La cervicalgia si manifesta come un dolore localizzato al collo, prevalentemente sulla parte posteriore, che si può irradiare lungo la muscolatura della colonna dorsale e delle spalle e, nei casi più severi, lungo le braccia.
Si può prevenire la cervicalgia?
Se i dolori cervicali sono determinati da problematiche muscolari, si possono prevenire abituandosi a mantenere una postura corretta, con il collo diritto, in linea con il corpo, evitando di piegare la testa in avanti.
Durante l’attività lavorativa, per esempio quando si sta seduti davanti a una scrivania o si lavora da casa con il computer, è utile controllare spesso la propria posizione e regolarla di conseguenza.
Utile anche, durante il riposo notturno, evitare di posizionarsi a pancia in giù con la testa girata di lato.
Diagnosi
Lo specialista fisiatra, per diagnosticare i dolori cervicali sottoporrà il paziente a una visita in cui raccoglierà le informazioni sulla sua storia clinica e al termine della quale valuterà la necessità di eseguire esami radiologici di accertamento.
Trattamenti
In caso di dolore provocato da difetti nella postura, da stress, da scarsa forma fisica, cioè di accertata natura “benigna”, esistono opportuni esercizi che ne diminuiscono l’entità e che possono essere eseguiti dal paziente al proprio domicilio o in palestra.
A questi deve aggiungersi una modifica della propria postura.
Se invece il dolore è acuto è probabile che lo specialista prescriva farmaci antinfiammatori, a volte in associazione a miorilassanti.
Un altro trattamento utile è la mesoterapia antalgica, che prevede l’iniezione sottocutanea con un ago molto piccolo e sottile di piccole quantità di farmaco che agiscono direttamente sulla parte interessata, evitando o riducendo l’assunzione di farmaci per bocca.
In casi specifici il fisiatra può ritenere opportuno effettuare manipolazioni vertebrali e/o prescrivere trattamenti di massoterapia o fisioterapia specifica a cui affiancare determinate terapie fisiche. In rari casi può rendersi necessaria anche una valutazione chirurgica.
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