Che cos’è l’acido folico e perché è così importante in gravidanza?
L’acido folico e i folati sono due diverse forme molecolari della vitamina B9: è una molecola di sintesi, utilizzata negli integratori alimentari, mentre i folati sono presenti in natura negli alimenti
L’apporto di vitamina B9 deve essere garantito attraverso l’alimentazione o l’integrazione, perché l’organismo la produce in quantità molto limitata.
A CHE COSA SERVE L’ACIDO FOLICO?
L’acido folico è essenziale per la proliferazione delle cellule del corpo e per la loro differenziazione, perché interviene nella sintesi del DNA, dell’RNA e di molte proteine.
È quindi particolarmente importante per il corretto sviluppo dell’embrione: per questo, la sua assunzione è raccomandata nelle donne che stanno cercando una gravidanza e nelle prime 12 settimane di gestazione.
Tuttavia, a differenza di quanto molti credono, l’acido folico non aiuta a rimanere incinta.
In sinergia con le vitamine B12 e B6, l’acido folico mantiene bassi i livelli di omocisteina nel sangue, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari.
Inoltre, l’acido folico e la vitamina B12 contribuiscono alla produzione di globuli rossi sani e favoriscono il corretto metabolismo del ferro.
Sono ancora allo studio altri effetti benefici dell’acido folico: molte ricerche suggeriscono, per esempio, che possa ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro.
QUALI SONO LE FONTI DI ACIDO FOLICO?
Gli alimenti che contengono acido folico (o meglio i folati) sono le verdure a foglia verde (spinaci, lattuga, broccoli, asparagi, cavolini di Bruxelles), i legumi (piselli e fagioli), la frutta (fragole, arance e kiwi), e la frutta secca (noci, arachidi e mandorle).
Cibi ricchi di acido folico di origine animale sono le frattaglie e il fegato, il formaggio e le uova.
Inoltre, l’acido folico può essere integrato negli alimenti durante i processi di lavorazione (si parla in questo caso di alimenti fortificati), perlopiù nelle fette biscottate, nei cereali per la colazione e nei succhi di frutta.
L’acido folico di sintesi può essere assunto come farmaco e come integratore alimentare in compresse, in bustine, o in fiale, da solo o associato per esempio a ferro e vitamina B12.
QUAL È IL FABBISOGNO GIORNALIERO?
La dose raccomandata di acido folico è di 0,4 mg al giorno.
Per le donne in età fertile che programmano, o non escludono, una gravidanza e per le donne in dolce attesa la dose raccomandata è di 0,6 mg al giorno. In allattamento il fabbisogno giornaliero è di 0,5 mg al giorno.
In Italia, l’acido folico nel dosaggio di 0,4 mg è inserito nell’elenco di farmaci di classe A, a rimborsabilità totale: serve quindi la ricetta rossa per pagare soltanto il costo del ticket.
L’acido folico può essere assunto prima o dopo i pasti.
QUALI SONO I SINTOMI E LE CONSEGUENZE DELLA CARENZA DI ACIDO FOLICO?
La carenza di acido folico può portare all’anemia megaloblastica, una malattia del sangue che si manifesta con stanchezza, problemi di concentrazione, irritabilità, mal di testa, palpitazioni e mancanza di respiro.
La carenza di acido folico può anche causare la comparsa di piaghe sulla lingua e all’interno della bocca.
Secondo alcuni studi, inoltre, la carenza di acido folico potrebbe essere un fattore di rischio per la depressione e per i disturbi dello spettro autistico.
La mancata assunzione delle dosi raccomandate di acido folico prima del concepimento e durante i primi tre mesi della gestazione può causare parto prematuro e basso peso alla nascita e può avere effetti negativi sullo sviluppo del sistema nervoso del feto.
Una sua carenza aumenta infatti il rischio di difetti del tubo neurale (come la spina bifida), anencefalia (sviluppo incompleto o assente del cervello), encefalocele (malformazione dell’encefalo).
QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO DELLA SUA CARENZA?
Alcuni fattori possono ridurre l’assorbimento di acido folico oppure possono causare un aumento del fabbisogno.
Tra questi l’assunzione di alcuni medicinali (barbiturici, estroprogestinici), l’elevato consumo di alcol e patologie come il diabete mellito insulino-dipendente, la celiachia, malattie infiammatorie intestinali, sindromi da malassorbimento e la mutazione del gene MTHFR, coinvolto nel metabolismo dei folati.
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