Chirurgia, a Modena il primo trapianto di fegato da donatore vivente
Trapianto di fegato . L’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena si conferma polo di innovazione e riferimento di eccellenza nel campo della chirurgia dei trapianti. È stato infatti eseguito all’inizio di luglio il primo trapianto di fegato da donatore vivente. Il paziente e’ un uomo di gruppo sanguigno raro, affetto da un tumore maligno avanzato del fegato.
TRAPIANTO DI FEGATO, PERCHE’ SI E’ RESO NECESSARIO
Questa condizione clinica -spiegano dall’Aou- lo poneva ad altissimo rischio di progressione di malattia, con conseguente perdita della chance curativa del trapianto.
Grazie alla generosita’ del figlio che si e’ offerto per la donazione, una volta svolti tutti gli accertamenti per la compatibilita’, e’ stato possibile eseguire questo complesso intervento.
È stata prelevata la parte destra del fegato del donatore che dopo poco e’ stata trapiantata con successo nel padre.
Il donatore e’ stato dimesso in ottime condizioni dopo tre giorni di ricovero.
Il paziente trapiantato e’ in ottime condizioni cliniche ed il fegato trapiantato ha subito mostrato eccellenti segni di funzionalita’ ed il paziente e’ stato dimesso.
IL DIRETTORE GENERALE CLAUDIO VAGNINI COMMENTA IL TRAPIANTO DI FEGATO DA DONATORE VIVENTE
“L’attivita’ trapiantologica- spiega in una nota Claudio Vagnini, direttore generale dell’Aou di Modena– e’ frutto di una complessa organizzazione al servizio di un gesto di grande generosita’ che puo’ salvare una vita.
Questa caratteristica e’ ancora piu’ marcata quando siamo in presenza di una donazione da vivente.
Il risultato di oggi, unito ai dati di attivita’ del centro, testimonia il grande lavoro di squadra che questa Azienda e’ stata in grado di compiere”.
Complimenti che arrivano anche dal sindaco di Modena e presidente della Ctss, Gian Carlo Muzzarelli: “Modena e’ e deve essere sempre sul filo della massima innovazione.
Il Centro trapianti dell’Azienda ospedaliero-universitaria e’ un’eccellenza sanitaria, che da’ risposte innovative.
Ringrazio e rivolgo quindi i complimenti di tutti i modenesi ai professionisti coinvolti ed alle loro equipe, per lo straordinario lavoro di preparazione dell’intervento e poi per la ‘maratona chirurgica’ dell’intervento vero e proprio”.
Quindi il direttore del reparto di chirurgia oncologica, epatobiliopancreatica e trapianti di fegato dell’Aou di Modena, Fabrizio Di Benedetto, spiega: “Il trapianto di fegato da donatore vivente e’ un intervento estremamente complesso, non solo per ragioni tecnico-chirurgiche, ma anche per l’organizzazione che richiede, per il coinvolgimento di numerosi specialisti, e infine, per le indubbie implicazioni etiche.
Oltre 70 persone hanno lavorato alla stesura dei percorsi aziendali, all’organizzazione del trapianto e alla realizzazione materiale dei due interventi”.
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