Cistite femminile, come affrontarla: prospettive urologiche

Cistite, problema soprattutto femminile: circa il 40% delle donne italiane ha avuto almeno una volta nella sua vita una infezione delle vie urinarie

Sappiamo che i maschi sono meno colpiti da queste problematiche; ad esempio le infiammazioni croniche e dolorose della parete della vescica, sindromi conosciute anche come cistiti interstiziali, interessano soprattutto le donne, in un rapporto di 5 a 1 rispetto agli uomini.

Quali sono i sintomi della cistite?

A questo proposito recentemente è stato lanciato un allarme dalla Società Italiana di Urologia (SIU) ricordando come una cistite si può presentare soprattutto con questi sintomi:

  • frequenza ed urgenza esagerata alla minzione,
  • forti bruciori e dolori mentre si urina,
  • sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica,
  • urine torbide e maleodoranti talvolta con tracce di sangue,
  • senso di pesantezza e fastidio nella parte bassa dell’addome.

Se questo succede è necessario rivolgersi all’esperto del settore, ovvero all’urologo, solo lui può indicare il percorso diagnostico e terapeutico più adatto a risolvere il problema, che a volte passa anche da piccoli interventi come quello di indicare un nuovo stile di vita.

Perché la cistite è una malattia che colpisce soprattutto al femminile? 

La prima causa è di carattere anatomico: infatti nelle donne l’uretra è più corta rispetto agli uomini e quindi più facilmente possono arrivare dei microrganismi in vescica, poi le vie urinarie e l’ultimo tratto dell’intestino con i suoi batteri sono molto vicini e possono così, in situazioni particolari, penetrare in vescica.

Se si è stitici o si ha la sindrome del colon irritabile: in questi casi gli stessi microrganismi si possono moltiplicare e passare più facilmente dal distretto intestinale a quello delle vie urinarie.

Ancora, se la donna è in menopausa la carenza di estrogeni altera il pH delle mucose e ciò favorisce le infezioni.

Infine, un’igiene intima scorretta, ad esempio saponi troppo aggressivi, altera le difese e diventano più probabili le infezioni vaginali e delle vie urinarie.

Terapia e prevenzione della cistite

Come affrontare e risolvere questa complessa problematica?

La prima regola d’oro sia nelle cistiti episodiche, che nella prevenzione di una infezione delle vie urinarie, è quella di bere tanta acqua, circa uno o due litri al giorno fuori dai pasti, se non si hanno altri problemi clinici.

Se vi è lo stimolo a urinare bene assecondarlo in modo da evitare il ristagno di urine nella vescica, cosa che può facilitare la proliferazione di vari microrganismi.

Altre raccomandazioni:

  • Urinare prima e dopo un rapporto sessuale penetrativo.
  • Usare detergenti intimi a pH neutro e non aggressivi.
  • Controllare una eventuale stipsi, potenziale alleata della cistite.

Dagli urologi italiani è consigliato anche il consumo di un paio di kiwi al giorno: questi sembrano regolare l’intestino e sono ricchi di vitamina C, che riduce la alcalinità delle urine.

Cistite femminile, quali terapie farmacologiche usare? 

Gli urologi mettono in guardia contro un uso spregiudicato degli antibiotici.

Prima bene consultare il proprio urologo di fiducia e fare su suo consiglio una valutazione colturale con un antibiogramma; questo per evitare l’antibiotico resistenza, quel fenomeno per cui i batteri sviluppano una capacità di sopravvivere all’azione di questi farmaci.

Se risultasse all’antibiogramma una carica batterica elevata, sarà sempre l’urologo, sulla base dei risultati ottenuti, a decidere un’eventuale terapia antibiotica specifica.

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Fonte dell’articolo

Mediciitalia

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