Come condurre il trattamento antiipertensivo? Una panoramica dei farmaci
La scelta del farmaco con cui iniziare il trattamento antiipertensivo è sempre guidata dalla valutazione dei pro e dei contro delle varie categorie di farmaci
Una volta iniziata la terapia essa è invece condizionata prevalentemente dall’efficacia e dalla tollerabilità del farmaco nel singolo paziente.
L’efficacia dei vari farmaci antipertensivi è infatti sovrapponibile a livello di popolazione: l’entità del calo pressorio è direttamente proporzionale ai valori pressori pretrattamento e, in ipertesi non selezionati, tutti gli antiipertensivi determinano una soddisfacente risposta nel 50-60% mentre sono scarsamente efficaci nel restante 40%.
Farmaci antipertensivi, quale trattamento?
Per tale motivo, pur dopo aver valutato attentamente il singolo paziente, noi non siamo ancor oggi in grado di prevedere quale sarà la sua risposta al trattamento da noi stessi prescelto.
La razionalità delle scelte potrà infatti essere alla fine soverchiata dall’evidenza dei risultati e farmaci teoricamente poco adatti al paziente potranno invece rivelarsi utili. In caso di insoddisfacente risposta è possibile:
- sostituire il farmaco inizialmente prescelto perché si è rivelato poco efficace nel ridurre la pressione arteriosa (“side stepping”)
- ricorrere alle associazioni farmacologiche (“step up”).
Proprio perché non è possibile prevedere a priori il farmaco più efficace, un’altra modalità di conduzione della terapia antiipertensive è quella cosiddetta “step down”.
Essa viene effettuata iniziando direttamente con una associazione farmacologica, per sospendere, al raggiungimento dell’obiettivo terapeutico, uno dei componenti della associazione alla volta per identificare quello responsabile della maggiore efficacia.
Trattamento con paziente stabile
Alla normalizzazione dei valori tensivi, si dovrà raccomandare al paziente di mantenere invariata la terapia anche se le visite di controllo vengono diradate.
In corso di terapia cronica è opportuno effettuare rilevazioni pressorie trimestrali in ambulatorio, mentre potranno essere effettuate mensilmente delle misurazioni a domicilio dal paziente o da un suo famigliare.
Le rilevazioni andranno annotate su un diario, che servirà al monitoraggio del controllo pressorio ottenuto, ma non devono diventare una guida all’autoprescrizione da parte del paziente.
Nei pazienti che prima dell’inizio della terapia presentino parametri biochimici nei limiti, è raccomandabile effettuare un controllo di creatininemia, colesterolemia, glicemia e trigliceridemia con cadenza annuale.
In presenza di terapia diuretica è raccomandabile il controllo di potassiemia e uricemia anche dopo uno e sei mesi di terapia.
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