Come si soccorre un bambino in arresto cardiaco? Ecco alcune indicazioni essenziali
Soccorrere un bambino in arresto cardiaco è delicato: ecco tutti i consigli per l’utilizzo del defibrillatore pediatrico
Essere testimoni di un arresto cardiaco non è mai piacevole. Se la vittima è un bambino, però, può essere un’esperienza davvero traumatica.
Per questo è ancora più importante sapere bene cosa fare, in modo da riuscire a mantenere i nervi saldi e agire prontamente.
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Le cause più comuni che provocano l’arresto cardiaco in un adulto e in un bambino sono diverse, ma differente è anche la procedura salva-vita da eseguire per un arresto cardiaco in età pediatrica, a partire dalla tecnica con cui effettuare il massaggio cardiaco, fino alla potenza delle scariche del defibrillatore automatico esterno (DAE.
Le differenze esistono anche in base all’età del piccolo: la procedura salva-vita si differenzia nel caso di un infante/lattante (da o a 1 anno) o di un bambino (da 1 anno al raggiungimento degli standard minimi per il BLSD Adulto, ovvero più di 25kg di peso o più di 8 anni).
Arresto Cardiaco in un Bambino: le Cause
Nel caso in cui si debba soccorrere una persona colpita da arresto cardiaco, prima di utilizzare il defibrillatore semiautomatico esterno (Dae), è bene, oltre a contattare immediatamente il 118, valutare la situazione e agire di conseguenza.
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Innanzitutto va specificato che, come si può ben immaginare, il corpo di un adulto lavora in modo diverso da quello di un bambino.
E anche l’arresto cardiaco ha nella maggior parte dei casi origini diverse:
– in un adulto c’è un’alta incidenza di arresti che hanno cause cardiache propriamente definite;
– nei bambini e negli infanti, invece, sono più frequenti gli arresti cardio-respiratori secondari, causati da un’insufficienza respiratoria o del circolo, rispetto a quelli causati da aritmie.
Esistono poi importanti diversità tra l’anatomia e la fisiologia di un adulto e quella di un infante o di un bambino, come la dimensione della testa, più grande nei bambini in rapporto alle dimensioni del corpo, il calibro delle vie aeree, minore rispetto a quelle dell’adulto e le dimensioni della lingua, molto grossa in relazione alla bocca.
Anche per questo, la defibrillazione nei bambini le manovre di rianimazione cardiopolmonare (compressioni toraciche e ventilazione) presentano differenze.
Come Soccorrere un Bambino in Arresto Cardiaco
Se si è testimoni di un arresto cardiaco, a prescindere dall’età della vittima, la prima cosa da fare è chiamare il 112/118 e farsi guidare nelle azioni da compiere.
Sapere già cosa fare è importante per non farsi cogliere impreparati in momenti così delicati, quando c’è in rischio la vita di un bambino.
Il Pediatric Basic Life Support Defibrillation (PBLSD) si basa su alcuni passaggi specifici
Via Aeree:
Posizionare il bambino su un piano rigido, anche per terra, in posizione supina, con capo, tronco e arti allineati e scoprire il torace.
Apertura delle vie aeree: se nell’adulto è necessario iperestendere il capo, nel bambino è sufficiente estenderlo, mentre con un infante il capo rimane in posizione neutra.
Respiro
Mantenendo le vie aeree pervie, guarda, ascolta e senti segni di un respiro normale posizionando il viso vicino al viso del bambino e osservando il torace:
Guarda il torace per osservare eventuali movimenti.
Ascolta vicino a naso e bocca del bambino in cerca di rumori respiratori.
Senti il flusso d’aria sulla tua guancia.
Se si riscontra la presenza di respiro, si deve mantenere la pervietà delle vie aeree ed eventualmente, se non si sospetta un trauma, porre il bambino in posizione laterale di sicurezza (PLS).
Se non si riscontra respiro, si procede con le insufflazioni: ne vanno fatte cinque, lente e progressive, della durata di un secondo.
Ventilazioni di soccorso per il lattante
Assicura la posizione neutra del capo poiché la testa di un lattante è solitamente flessa in posizione supina, è necessario ottenerne l’estensione (un asciugamano o coperta arrotolati al di sotto della parte superiore del dorso possono aiutare a mantenere tale posizione) e il sollevamento del mento.
Inspira e copri bocca e naso del lattante con la tua bocca, assicurandoti che aderisca perfettamente. Nel lattante più grande, se non si è in grado di coprire sia il naso sia la bocca, si può scegliere di utilizzare l’uno o l’altro (se si decide di usare il naso, chiudere la bocca del paziente in modo da evitare fuoriuscite d’aria).
Insuffla in modo costante nel naso e nella bocca del lattante per circa 1 secondo, abbastanza da vedere il torace sollevarsi.
Mantieni la posizione della testa e il sollevamento del mento, allontana la tua bocca e osserva che il torace si abbassi quando l’aria fuoriesce.
Inspira nuovamente e ripeti questa sequenza cinque volte.
Ventilazioni di soccorso per bambini con più di un anno di età
Assicura l’estensione del capo e il sollevamento del mento.
Chiudi le narici con indice e pollice della mano appoggiata sulla fronte.
Consenti l’apertura della bocca, mantenendo il mento sollevato.
Inspira e posa le tue labbra intorno alla bocca del bimbo, in modo che aderiscano perfettamente.
Insuffla in modo costante per circa 1 secondo, controllando che il torace si sollevi.
Mantieni il capo esteso e il mento sollevato, stacca la bocca dalla vittima e osserva che il torace si abbassi mentre l’aria fuoriesce.
Inspira nuovamente e ripeti questa sequenza cinque volte.
Sia nei lattanti sia nei bambini, se hai difficoltà ad ottenere una respirazione efficace, le vie aeree potrebbero essere ostruite: apri le vie aeree, e rimuovi qualunque corpo estraneo visibile. Non effettuare una ispezione della bocca alla cieca con le dita
Circolo
Impiega non più di dieci secondi per ricercare i segni vitali: qualunque movimento, colpo di tosse o segno di un respiro normale (non gasping o respiri irregolari e rari).
Defibrillazione
Per far ripartire il cuore di una persona in arresto cardiaco, è necessario innanzitutto procedere con il massaggio cardiaco.
Le compressioni sul torace di un bambino o di un infante devono essere però meno profonde di quelle necessarie a rianimare un adulto:
Posizione delle mani:
Il massaggio cardiaco nel bambino si effettua con una sola mano.
Solo in caso di bambini più grandi o di soccorritori esili questa manovra si può praticare con entrambe le mani, come per l’adulto.
Con un infante bisogna posizionare fianco a fianco i pollici sulla metà inferiore dello sterno, con le punte rivolte verso la testa del bambino e distendere le altre dita di entrambe le mani in modo da circondare la cassa toracica e sorreggere il dorso del piccolo.
Alternativamente, si può posizionare il lattante su una superficie piana ed effettuare il massaggio a due dita.
Profondità delle compressioni
Anche la profondità delle compressioni cambia nel soccorso di un bambino rispetto a quello di un adulto:
- In un adulto devono essere intorno ai 5 centimetri, ma non superiori ai 6;
- nei bambini non devono superare i 5 centimetri;
- negli infanti il limite è posto a 4 centimetri.
Rapporto compressioni/ventilazioni
In un bambino dev’essere di 15 compressioni a 2 ventilazioni, contro le 30 compressioni e 2 ventilazioni di un adulto.
Questo comunque dopo aver praticato le 5 ventilazioni iniziali di cui abbiamo detto sopra.
Bambino in arresto cardiaco, il Defibrillatore Pediatrico: Come Funziona
L’uso del defibrillatore semiautomatico esterno (Dae) è l’ultimo passaggio nel soccorso di un bambino in arresto cardiocircolatorio.
Il dispositivo salva-vita è munito di istruzioni, scritte e nella maggior parte dei casi anche vocali, che possono guidare il soccorritore nell’avvio del defibrillatore, che funziona in maniera differente nel caso di un bambino.
Potenza defibrillatore:
Il cuore di un bambino di età inferiore agli 8 anni necessita di una scarica di potenza inferiore rispetto a quello di un adulto. Per questo bisogna ridurre quella erogata dal defibrillatore. Farlo non è complicato:
Molti modelli di defibrillatore propongono, oltre alle piastre per adulti, l’acquisto di piastre pediatriche, che riducono automaticamente la potenza delle scosse emesse dal Dae.
Altri modelli di defibrillatore sono muniti di un attivatore pediatrico, che quando viene inserito riduce automaticamente l’energia.
Posizionamento piastre:
Per quanto riguarda il posizionamento degli elettrodi pediatrici, solitamente si sistemano, come per l’adulto, in posizione antero-laterale, ossia una al di sotto della clavicola destra e una sulla linea ascellare mediana sinistra.
Se non si hanno a disposizione piastre pediatriche o se queste sono troppo larghe e c’è il rischio che si crei un arco voltaico tra le due, una piastra dovrebbe essere posizionata sul dorso, sotto la scapola sinistra, e l’altra anteriormente, a sinistra dello sterno; questa è nota come posizione antero-posteriore.
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