Complicanze delle emorroidi: trombosi esterna semplice ed edematosa
Con il termine “emorroidi” si identifica un gruppo di strutture vascolari appartenenti al canale anale che proteggono i muscoli dello sfintere anale durante il passaggio delle feci e giocano un ruolo molto importante nella continenza fecale; quando le emorroidi sono gonfie ed infiammate, diventano “patologiche” e causano una sindrome nota come malattia emorroidaria
Nel linguaggio comune, con il termine “emorroidi“, ci si riferisce proprio alla malattia emorroidaria, quindi “emorroidi” è ormai un sinonimo di “malattia delle emorroidi“.
Complicanze delle emorroidi
La complicanza più tipica e frequente della malattia emorroidaria è rappresentata dalla trombosi tanto che si può dire che il suo quadro si integra strettamente con quello delle emorroidi.
Impropriamente definito “crisi” o “attacco emorroidario”, può insorgere in pazienti che già presentano una patologia anale oppure come prima manifestazione delle emorroidi.
È opportuno distinguere la trombosi propria delle emorroidi interne, che può rimanere confinata all’interno del canale anale, e la forma che si esteriorizza con un’ estensione variabile nel cosiddetto strangolamento emorroidario, e infine la trombosi del margine anale che si configura nell’edema perianale o nell’ematoma anale.
Tutti questi quadri possono presentarsi variamente associati. In questo articolo ci occuperemo in particolare della trombosi emorroidaria esterna.
TROMBOSI EMORROIDARIA ESTERNA
Questa complicanza può verificarsi anche in totale assenza di emorroidi visibili clinicamente.
Si può verificare un ematoma perianale o un edema perianale.
Ematoma perianale (trombosi esterna semplice)
L’ematoma perianale, o trombosi esterna semplice, insorge generalmente dopo un eccesso alimentare, dopo un lungo periodo in posizione seduta, dopo uno sforzo di defecazione particolarmente violento o senza nessuna causa apparente.
Una massa bluastra di 1-3 cm di diametro, tesa, talvolta molto dolente, compare improvvisamente nel margine anale.
L’evacuazione chirurgica del trombo in anestesia locale porta ad un beneficio immediato. Il sanguinamento cessa rapidamente.
Non trattata, la trombosi evolve in qualche settimana verso l’organizzazione del trombo che si retrae e si riassorbe residuandone una marisca.
Tale processo può essere facilitato dall’iniezione di jaluronidasi mista ad anestetico locale.
Questo quadro viene generalmente attribuito ad una trombosi in una vena del plesso emorroidario sotto cutaneo o esterno, o alla rottura di una vena durante la defecazione con travaso di sangue nel tessuto sottocutaneo dove coagula e provoca la tumefazione dolente.
Secondo quest’ultima ipotesi il termine ematoma perianale è più appropriato.
Le vene tributarie sottomucose e sottodermiche delle emorroidarie superiori presentano piccole dilatazioni o lacune facenti parte dei cuscini anali e l’ematoma perianale ha l’aspetto di una coagulazione in una lacuna venosa.
Edema perianale (trombosi edematosa)
L’edema perianale, o trombosi edematosa, è più voluminosa, può presentare trombi multipli di varie dimensioni immersi in un tessuto disteso ed edematoso.
L’evoluzione è più lunga che nel caso precedente e l’evacuazione dei trombi non è subito seguita da un miglioramento drammatico della sintomatologia dolorosa.
È possibile che si verifichi un’ulcerazione della cute o delle mucose soprastanti con una piccola emorragia che libera il paziente dal dolore.
In caso di infezione si forma un ascesso con l’esito di una piccola fistola intra o intersfinterica bassa.
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