COVID-19 a Timor Est: un modello di "buone prassi" per tutti
Il paese più povero dell’Asia, Timor Est (o Timor Leste, in portoghese e per gran parte del mondo anglosassone), ha vinto una delle battaglie più importanti di oggi: solo 27 casi positivi COVID-19 e nessun decesso. C’è quella che possiamo chiamare una “buona pratica” nella prevenzione, in assoluto.
Dall’11 settembre, la lotta contro il COVID-19 di Timor Est è considerata quasi vinta. Si sono registrati solo 27 casi senza decessi, mentre altri Paesi sviluppati hanno registrato nuovi picchi.
Una piccola vittoria per il Paese più povero dell’Asia: il COVID-19 a Timor Est sta per essere sconfitto
I casi di COVID-19 a Timor Est sono stati 26 in agosto e non hanno registrato un picco particolare.
La situazione è rimasta stabile ed il rigido stato di emergenza imposto a marzo, e quando il picco massimo è stato raggiunto in aprile, con 12 casi al giorno, è stato considerato provvidenziale.
Dalla fine di giugno non hanno più dovuto adottare misure preventive rigorose.
Anche se Timor Est è considerato il Paese meno sviluppato del mondo intero, ha dimostrato più capacità dell’Australia, per esempio, o di altri Paesi più sviluppati.
COVID-19 a Timor Est: il ruolo della Chiesa cattolica
Apparentemente è la rapidità di decisione e la rigorosa applicazione della prevenzione il segreto di tutto ciò.
Il presidente Francisco Guterres ha dichiarato lo stato di emergenza il 28 marzo e lo ha rinnovato il 24 aprile.
Oggi a Timor Est sentono di aver vinto la battaglia con tutte le cautele.
Oltre alle prime capacità di cui abbiamo parlato, c’è il ruolo fondamentale della Chiesa cattolica nel Paese.
La maggioranza degli abitanti di Timor Est è cattolica (su una popolazione di circa 1,3 milioni di abitanti, i battezzati ne conoscono il 95%).
L’arcivescovo Virgilio do Carmo da Silva durante la celebrazione della messa di Pasqua, nel bel mezzo della pandemia COVID-19, ha invitato chiunque a mettere da parte gli interessi personali in favore degli interessi di gruppo.
Per combattere la COVID-19 a Timor Est, come in ogni parte del mondo, hanno bisogno di unità.
Inoltre, la Chiesa locale ha immediatamente sostenuto il governo nelle sue attività per la comunità.
Per portare beni necessari, assistenza psicologica e spirituale alle persone in difficoltà a causa di COVID-19, la comunità cattolica ha creato una “task force pastorale” composta da sacerdoti, religiosi e laici esperti in psicologia e medicina in stretto contatto con la Caritas locale per la distribuzione degli aiuti.
Così si è combattuto COVID-19 a Timor Est.
La vittoria è stata ottenuta attraverso una coesione morale delle istituzione e un’attenta obbedienza alle indicazioni da parte della cittadinanza. E oggi ne sono praticamente fuori.