COVID-19, è allarme in Sicilia per Seus 118. Csa-Cisal: “Ambienti non sanificati, servizio radio in tilt”
COVID-19, la condizione dei soccorritori 118 diventa ancora più cruciale in questi giorni, segnati da lutti e perdite causate dal coronavirus. In quest’ottica va letta con attenzione la missiva indirizzata da CSA-CISAL al Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e all’Assessore alla Salute Ruggero Razza sulla condizione in cui deve operare il personale Seus 118
COVID-19 e 118, la nota di Csa-Cisal sulla condizione di lavoro del personale Seus 118
“Il personale Seus 118 è da mesi in prima linea nella lotta al Covid-19, ma merita che le parole di elogio si traducano in fatti: non è pensabile che, in piena pandemia, i luoghi in cui gli operatori si cambiano non vengano sanificati o che i cestini trabocchino di tute e mascherine senza che nessuno li svuoti, né che i tempi per sanificare i mezzi siano così lunghi da lasciare intere zone scoperte per ore, rivolgendosi poi alle ambulanze private con costi esorbitanti a carico dei cittadini”.
Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Claudio Dolce in una nota inviata al Presidente della Regione Nello Musumeci, all’Assessore alla Salute Ruggero Razza e al presidente di Seus Davide Croce.
“In molti siti per la sanificazione non esistono percorsi differenti per chi è pulito e chi no, col risultato che i rischi di contagi fra i dipendenti sono in aumento – dicono Badagliacca e Dolce.
Per non parlare del fatto che il servizio radio, fondamentale per le comunicazioni tra le ambulanze e la centrale operativa 118, andrebbe potenziato perché ormai al collasso.
Il bonus Covid è ormai una chimera e perfino l’una tantum da 1.000 euro non è stato ancora erogato: dal Governo servono risposte forti e immediate, a tutela dei lavoratori e del servizio nell’interesse dei siciliani”.
Per approfondire:
118 di Catania in lutto, il coronavirus ci ha strappato anche il dottor Tino Mormina