Covid-19 e Fase 2, da Piacenza uno studio che consentirà di sapere se l’infezione peggiorerà o migliorerà

La Fase 2 della pandemia da coronavirus Covid-19 sarà fondamentalmente caratterizzata dalla gestione di un numero standarizzato e (si spera) prevedibile di pazienti. Tutto ciò in attesa di un vaccino su cui stanno lavorando numerose case farmaceutiche e Università.

Saranno molti i provvedimenti che agiranno sulla nostra vita, e altri incideranno sui protocolli di intervento dei sanitari.

Covid-19 e Fase 2: lo studio del prof. Michieletti

Tra questi ultimi davvero importante quello sviluppato dall’ equipe di Radiologia dell’ospedale di Piacenza, diretta dal Primario Emanuele Michieletti: un sistema di analisi dei parametri rilevati su un paziente contagiato in grado di agevolare la prognosi e di stabilire se l’infezione da SARS-CoV-2 regredirà a qualcosa di simile ad una semplice influenza o evolverà in maniera più grave ed importante.

Uno studio che agirà in maniera favorevole sia per il paziente, che saprà in maniera decisamente rapida se potrà tornare (naturalmente curato) a casa propria o se sarà necessario un ricovero, che per le strutture sanitarie, che potranno quindi farsi carico di pazienti effettivamente necessitanti di assistenza medica ospedaliera.

Covid-19 e Fase 2, la pubblicazione sulla prestigiosa Radiology

Lo studio sviluppato del team guidato dal primario Michieletti ha incontrato l’interesse della comunità scientifica internazionale, e la pubblicazione sulla rivista USA Radiology ( LEGGI ).

Com’è facile intuire, la possibilità di individuare rapidamente le persone più a rischio è un tassello fondamentale per affrontare la Fase 2 riducendo al minimo il numero dei decessi.

Effetti loro malgrado positivi di una tragedia, quella che ha colpito il territorio piacentino: la possibilità da parte del mondo medico di afferire ad un gran numero di casi.

Sono 236 i pazienti di cui è stato analizzando il quadro radiologico e clinico, consentendo un’analisi riassumibile in uno studio scientifico.

Il testo, quando confermato dalle osservazioni di colleghi di altri nosocomi, agevolerà gli ospedali di tutto il pianeta nella gestione del paziente.

Come detto, consentirà loro di concentrarsi sui pazienti con un quadro grave e da trattare in modo incisivo.

PER APPROFONDIRE:

FASE 2 E LOCKDOWN A BLOCCHI: UNO STUDIO ISRAELIANO

DPI E CONTAGIO, I GUANTI PROTEGGONO DALL’INFEZIONE? SI, NO…DIPENDE

ODONTOIATRIA, QUANDO RIPRENDERANNO LE VISITE “DI ROUTINE”?

Potrebbe piacerti anche