COVID-19 nelle Rsa: l’Istituto Superiore di Sanità pubblica il proprio report finale
COVID-19 nelle Rsa: si è conclusa, con la pubblicazione del Report finale, l’indagine condotta dall’Iss in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie (Rsa).
COVID-19 nelle Rsa, i contenuti del report di ISS:
Complessivamente hanno risposto al questionario 1356 strutture, pari al 41,3% di quelle contattate, che hanno riportato dati riferiti al periodo dal 1 febbraio al 30 aprile 2020.
Nota metodologica: i dati dei decessi occorsi nel periodo tra il 1 febbraio ed il 30 aprile 2020 sono presentati per intervalli bisettimanali.
Per le informazioni inerenti le difficoltà riscontrate e gli eventi avversi non devono intendersi come riferite cumulativamente all’intero periodo in esame (dal 1 febbraio al 30 aprile 2020), ma esse sono da riferire al momento in cui veniva completato il questionario.
Le strutture che hanno partecipato alla survey hanno fornito i dati al momento della compilazione del questionario, e questi non sono stai aggiornati successivamente.
Rsa e COVID-19, ecco i principali risultati:
Caratteristiche delle strutture
In media sono risultati presenti 2,5 medici, 8,5 infermieri e 31,7 OSS (operatori socio-sanitari) per struttura.
Circa l’11% delle strutture ha dichiarato di non avere medici in attività nella struttura fra le figure professionali coinvolte nell’assistenza.
Complessivamente, considerando le tre figure professionali, sono presenti mediamente 42,4 operatori per struttura.
Mediamente sono stati riportati 74,8 posti letto per struttura, con un range da 8 a 667 posti letto.
Le 1356 strutture hanno riportato un totale di 97521 residenti alla data del 1° febbraio 2020, con una media di 72 residenti per struttura (range 7-632).
Decessi
Nel totale dei 9154 soggetti deceduti, 680 erano risultati positivi al tampone e 3092 avevano presentato sintomi simil-influenzali.
In sintesi, il 7,4% del totale dei decessi ha interessato residenti con riscontro di infezione da SARS-CoV-2 e il 33,8% ha interessato residenti con manifestazioni simil-influenzali a cui però non è stato effettuato il tampone.
Il picco dei decessi è stato riscontrato nel periodo 16-31 marzo.
Difficoltà riscontrate
Delle 1259 strutture che hanno risposto alla domanda, 972 (77,2%) hanno riportato al momento del completamento del questionario la mancanza di Dispositivi di Protezione Individuale, mentre 263 (20,9%) hanno riportato una scarsità di informazioni ricevute circa le procedure da svolgere per contenere l’infezione.
Inoltre, 123 (9,8%) strutture segnalano una mancanza di farmaci, 425 (33,8%) l’assenza di personale sanitario e 157 (12,5%) difficoltà nel trasferire i residenti affetti da COVID-19 in strutture ospedaliere.
Infine, 330 strutture (26,2%) dichiarano di avere difficoltà nell’isolamento dei residenti affetti da COVID-19 e 282 hanno indicato l’impossibilità nel far eseguire i tamponi.
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